Gli anni d’oro del jazz a Sanremo, dallo storico Festival internazionale a UnoJazz, passando per la Francia e dintorni

29 ottobre 2017 | 08:56
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La ricerca realizzata dagli studenti del liceo artistico di Imperia, in stage scuola/lavoro a Riviera24.it

Sanremo. Il festival internazionale del jazz di Sanremo è stato il primo festival jazz europeo. È nato in quello che un tempo era il giardino d’Inverno del casinò e tra i suoi annali conta undici edizioni, dal 1956 al 1966. Fondatori i critici jazz Arrigo Polillo e Pino Maffei.

Come scrisse Mazzoletti sulle pagine del “Il jazz in Italia”: “Già la prima edizione ottenne un successo mediatico ben superiore a quello del Festival della canzone. Radio e TV si interessarono al FIDJ e l’intera manifestazione venne registrata.”

In parte i concerti, infatti, sono stati trasmessi in Rai, ma l’unico visibile interamente su internet è quello di Art Blakey and the Jazz messangers del 1963 (ottava edizione del festival).

Tutti i più grandi jazzisti internazionali hanno suonato al FIDJ di Sanremo. Citiamo Duke Ellington, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Lionel Hampton, Dexter Gordon, Count Basie, Modern Jazz Quartet, Gerry Mulligan, Chet Baker, Ornette Coleman, Thelonious Monk, Martial Solal, Steve Lacy, Sonny Rollins, Oscar Peterson, Stan Tracey, Earl Hies, Albert Mangelsorf con Dusko Goykovich.

I musicisti italiani che vi hanno partecipato, tra i quali Umberto Cesàri, Nunzio Rotondo Quintet, Basso & Valdambrini, Glauco Masetti, Berto Pisano, Gil Cuppini e Franco Cerri, saranno poi i protagonisti della scena jazz del nostro paese.

Oltre ai contrasti tra gli affezionati del jazz tradizionale e quelli del jazz moderno si riscontrano pareri contrastanti riguardo agli ospiti stranieri. Alla prima edizione gli artisti stranieri erano soltanto tre, mentre l’ultima, quella del ’66, vedeva solo un complesso completamente italiano tra i partecipanti.

Quell’edizione, che segnò la fine dello storico festival internazionale, viene ricordata per essere stata “sotto una cattiva stella”, come scrissero i critici di allora. Furono tre sfortunati eventi ha segnare l’undicesima e ultima manifestazione: l’inagibilità del Salone delle feste del Casinò, che costrinse gli organizzatori a spostare l’evento al Teatro dell’opera, quindi con un capacità di un migliaio di spettatori in meno rispetto alla precedente location; un principio di incendio fra le quinte, che generò panico tra il pubblico e la decisione di Sonny Rollins di non presentarsi non solamente all’esibizione, ma anche nella città dei fiori.

La storia del FIDJ è raccontata nelle fotografie di Alfredo Moreschi che sono raccolte all’interno dell’album fotografico “Sanremo Jazz Sounds”, insieme a quelle di Omero Barletta, Roberto Coggiola e Umberto Germinale. L’album è stato pubblicato in occasione del 50esimo anniversario del festival nel 2006.

E’ proprio da Germinale, direttore artistico del festival “Jazz sotto le stelle” di Ospedaletti, che abbiamo deciso di partire per il nostro reportage ricordo, su cos’è stato per Sanremo il jazz e su cosa è oggi.
Una storia ripercorsa anche grazie all’aiuto di Adriano Ghirardo, chitarrista e critico locale, e Andrea De Martini, sassofonista, che è l’organizzatore del rinato festival Sanremese “UnoJazz”, che vede la direzione artistica affidata al pianista Antonio Faraò.

Non ci fu una programmazione fissa tra gli anni ’70 e gli anni ’90, fu un festival a “singhiozzo”, come lo definisce anche Germinale.
Oggi però sono molte le piccole rassegne che vengono organizzate nella nostra provincia: quella storica di Ospedaletti; dal 2015 il ritorno a Sanremo e “Taggia in Jazz”, inaugurata nel 2014.

Oltralpe, invece, Juan Le Pen è il simbolo della tradizione, affiancato dal festival di Nizza, che propone molte novità e mix di generi sulla scia della musica afroamericana.

A Sanremo il festival del Jazz è tornato solo nel 2015. Il direttore artistico Antonio Faraò, ha voluto inserire all’interno del festival varie tendenze storiche della musica jazz, in modo da riscoprire gli inizi del genere e ampliare il pubblico. E’ aiutato nell’organizzazione dal prezioso supporto della Dem’Art, cooperativa fondata da Andrea De Martini, anche lui musicista.

Nel video musiche di Chet Baker, Almost blue; Julian Cannonball Adderley, Dat dere
Video – Art Blakey’s Jazz Messengers [Live at the Festival Internazionale Del Jazz 1963] (Youtube); Chet Baker – SanRemo jazz Festival Italy1960 (Youtube)
Foto – Umberto Germinale; Life