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Estorsione e minacce all’affittuario: per la coppia imperiese sentenza attesa a gennaio

19 ottobre 2017 | 11:40
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Estorsione e minacce all’affittuario: per la coppia imperiese sentenza attesa a gennaio

Mazza ha revocato il mandato chiedendo le audizioni di due registrazioni

Imperia. Sarà pronunciata probabilmente l’11 gennaio del prossimo anno la sentenza del collegio presieduto dal giudice Donatella Aschero che vede al banco degli imputati Francesco Mazza e la moglie Elena Timpau, accusati di aver commesso i reati di minacce ed estorsione nei confronti del proprietario dell’alloggio in cui la coppia viveva e della sua famiglia. Mazza ha revocato il mandato ed ha chiesto l’audizione di due registrazioni.

La storia risale ad alcuni mesi fa quando B.C. aveva deciso di affittare un alloggio a Francesco Mazza e Elena Timpau alla periferia di Imperia, un appartamento vicino a quello in cui abita anche la figlia del proprietario. Una situazione delicata, che è più volte sfociata in litigi nei quali erano intervenuti anche i carabinieri di Imperia. “B.C. era molto agitato e ci ha raccontato l’accaduto”, ha sottolineato in aula l’appuntato scelto G.B., “Aveva problemi per il mancato pagamento dell’affitto da parte del suo inquilino”. E non solo. “Ho consigliato al signore di non dare più soldi a Mazza”, ha aggiunto un maresciallo, “Ovviamente il mio era solo un consiglio personale, perché ognuno dei propri beni dispone come meglio crede. Ma visto che G.B. ci aveva detto di aver già consegnato a Mazza 4mila euro, gli ho consigliato di non elargire altri importi perché con ogni probabilità non li avrebbe mai riavuti”.

Gli accertamenti compiuti sui conti correnti postali della coppia avevano dimostrato un andamento regolare, con prelievi consistenti in diverse case da gioco sia a Monaco che a Sanremo. Sui conti, un saldo di pochi euro. A verbale, nella denuncia sporta da B.C. nei confronti di Mazza, ci sono minacce pesanti: “Ha detto che senza altri soldi gli albanesi che avrebbero dovuto aprire una casa da gioco a Sanremo non sarebbero venuti. Allora gli avrebbe incendiato la casa”.

I carabinieri avevano inoltre sequestrato fogli A4 scritti a computer e a mano e poi affissi sulla pubblica via contenenti accuse infamanti nei confronti di G.B. “Quando ci hanno chiamato erano esasperati”, ha spiegato il maresciallo M.R., intervenuta in un caso in cui le due parti “stavano per mettersi le mani addosso”. Mazza, infatti, ha accusato G.B. di aver fatto avances sessuali alla moglie Elena Timpau.