Emergenza siccità in Liguria, la Regione pronta a chiedere lo stato di calamità

24 ottobre 2017 | 17:35
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Emergenza siccità in Liguria, la Regione pronta a chiedere lo stato di calamità

Interrogazione del M5S, con la risposta degli assessori Mai e Giampedrone: “In difficoltà le colture foraggere e il settore cerealicolo”

Liguria. Il consigliere regionale Marco De Ferrari (Mov5Stelle) ha chiesto, attraverso un’interrogazione sottoscritta dagli altri colleghi del gruppo, quali interventi la giunta sta pianificando per far fronte alla crisi ambientale e agricola provocata dalla siccità. “I dati meteo-climatici indicano che il 2017 è stato caratterizzato – ha dichiarato – già a partire dagli inizi dell’anno, da una situazione meteorologica decisamente critica, con temperature massime assai elevate e prolungati periodi di siccità, che hanno determinato in tutta Italia una situazione accentuata di stress in molti ecosistemi e si sono verificate difficoltà sempre maggiori nella programmazione degli interventi irrigui”.

“E con una giusta pianificazione si potrebbero intercettare ingenti fondi, nazionali ed europei, da utilizzare oltre che nell’ammodernamento della rete idrica, anche in infrastrutture ecocompatibili di riuso, riutilizzo e riciclo idrico”.

“Invitiamo gli assessori Mai e Giampedrone a portare la questione domani in audizione nella Commissione Ambiente monotematica convocata in seguito alla nostra interrogazione, e a fare pressione nei prossimi giorni al tavolo nazionale col Governo per aggirare le burocrazie, segnalare e chiedere lo stato di emergenza idrica regionale al Ministero dell’Agricoltura.”

Nel corso del suo intervento, De Ferrari ha posto l’accento in particolare su tre obiettivi: “In primis bisogna tutelare gli agricoltori locali, duramente colpiti dalla grave crisi di produzione causata dalla siccità, che perdura ormai dal 2016, e già messi in ginocchio da una crisi dilagante del settore che negli ultimi dieci anni in Liguria ha visto dimezzare il numero delle piccole-medie imprese agricole. Ma è anche necessario sensibilizzare i territori e gli enti locali su un consumo sostenibile delle risorse idriche, anche attraverso tempestive campagne di corretta informazione, e – non in ultimo – tutelare la fauna selvatica, stanziale e migratoria, già sottoposta a uno stato di stress ecologico senza pari, fermando come ha richiesto l’Ispra l’attività venatoria almeno sino a che l’emergenza siccità non sarà cessata.”
“I dati di Arpal, tra il gennaio e il settembre di quest’anno – illustra il portavoce M5S – documentano una riduzione pluviometrica nei quattro capoluoghi di provincia tra il 55 e il 70 per cento rispetto alla media degli ultimi 50 anni. Secondo Limet, se la tendenza continuerà ad essere questa, Genova rischia il razionamento dell’acqua prima di Natale. Basti pensare che il Brugneto si trova già oggi 12 metri sotto il livello di colma e il val Noci giace in una situazione addirittura peggiore. La Regione intervenga quanto prima per scongiurare conseguenze ancora peggiori sull’ambiente, sulla fauna e sulle attività lavorative legate all’agricoltura.” ha concluso De Ferrari. Hanno risposto l’assessore all’ambiente Giacomo Giampedrone e l’assessore all’agricoltura Stefano Mai. Giampedrone ha spiegato il contesto normativo in cui la Regione e gli altri enti si devono muovere da un punto di vista ambientale. Giampedrone ha ricordato che la Regione ha fatto ogni passo rispetto alle direttive europee legate alla gestione della risorsa idrica e ha ricordato la costituzione di Osservatori permanenti come supporto per la gestione delle emergenze legate alla siccità.
L’Osservatorio è lo strumento – ha spiegato – che, in linea generale, contribuisce a indicare la via per le azioni da compiere anche in periodi di siccità. L’assessore ha evidenziato, invece, che le misure del piano di gestione del distretto idrografico di carattere infrastrutturale sono programmate nei Piani di ambito redatti dagli enti di governo in materia di servizio idrico integrato e questa attribuzione è di competenza delle Province e sono organi composti e nominati da sindaci e membri degli organi comunali. Mai ha spiegato che hanno sofferto maggiormente le colture foraggere e cerealicolo. “Sofferenza è stata registrata – ha detto – anche nelle coltivazioni di viti, olivi e nell’apicoltura ma un bilancio definitivo potrà essere fatto solo con il prodotto finito”.
Mai ha annunciato che entro fine mese chiederà alla giunta di procedere presso il governo per chiedere lo stato di calamità naturale e se, arriveranno risorse, la Regione procederà al risarcimento dei danni. “Occorre comunque ragionare – ha aggiunto – su come affrontare i cambiamenti climatici che sottopongono il territorio ora a fenomeni alluvionali ora alla siccità”. L’assessore ha sottolineato la necessità di effettuare un’adeguata manutenzione e innovazione delle reti idriche e di creare bacini e piccoli invasi per creare ulteriori riserve di acqua e, proprio per ragionare su questi argomenti, il 2 e il 3 novembre parteciperà a Roma al forum internazionale sui cambiamenti climatici.