Diano Marina batte cassa a Rivieracqua, chiesti 2 milioni di euro per bollette non versate all’ente
Azione legale a tutela del Comune che fra l’altro attende ancora che venga risolta la questione dell’allaccio del depuratore di Imperia
Imperia. Non c’è pace per Rivieracqua, la società pubblica di gestione del ciclo idrico integrato della provincia di Imperia. Ora il Comune di Diano Marina, dopo due anni di inutili trattative, ha chiesto al tribunale un decreto ingiuntivo nei confronti della società per due milioni di euro.
Il sindaco Giacomo Chiappori ha spiegato che la vicenda riguarda una serie di bollette che Rivieracqua aveva riscosso per conto del Comune senza mai versare il relativo denaro nelle casse dell’ente. Da qui l’azione legale a tutela del Comune di Diano, che fra l’altro attende ancora che venga risolta la questione dell’allaccio del depuratore di Imperia.
Una partita questa bloccata dal mancato accordo fra Rivieracqua, comune di Imperia e Veolia, la società che gestisce l’impianto del capoluogo. Come se non bastasse ora anche i comuni di Taggia e Riva Ligure hanno chiesto di verificare la solidità economica di Rivieracqua prima di procedere all’affidamento alla stessa dei servizi di depurazione. E Riva Ligure ha anche trasferito le quote che possedeva di Rivieracqua alla Secom, altra società pubblica partecipata.
Un segno che le amministrazioni locali, come espresso in passato dal sindaco di Imperia Carlo Capacci, iniziano a nutrire qualche dubbio sulle capacità economiche della società pubblica provinciale