Cervesi e Dianesi Castellotti nella battaglia della Meloria (1284 Genova contro Pisa)

Una storia del Golfo Dianese
Cervo. Nel 1284 la Repubblica Marinara di Genova recluta a Cervo:
“due nocchieri, venti soprassaglienti (nocchiere era chi veniva incaricato del governo e dei servizi di bordo di una nave, sovrintendendo ad esempio al servizio espletato dal timoniere, al salpaggio dell’ancora o alle manovre dei paranchi o della gru e di capone (o “cappone”) e balestreri e quaranta vogatori”.
Quei valorosi Cervesi che assieme ai loro colleghi di Diano Castello, celebrati nell’affresco seicentesco che tuttora decora il palazzo Quaglia (palazzo comunale) sulla facciata, prenderanno parte al terribile scontro navale della Meloria del 6 agosto 1284.
L’ammiraglio genovese Oberto Doria, imbarcato sulla San Matteo, la galea di famiglia, guidava una prima linea di 63 galee da guerra composta da otto “Compagne” (antico raggruppamento dei quartieri di Genova): Castello, Macagnana, Piazzalunga e San Lorenzo, schierate sulla sinistra (più alcune galee al comando di Oberto Spinola), e Porta, Borgo, Porta Nuova e Soziglia posizionate sulla destra.
Benedetto Zaccaria comandava invece una squadra di trenta galee, lasciate volutamente in disparte per prendere di sorpresa la flotta pisana.
Parte di essa era ormeggiata dentro Porto Pisano, mentre un’altra parte sostava poco fuori dal porto.
Una battaglia in cui Genova stroncò, con una pioggia di frecce d’argento, definitivamente la potenza marinara di Pisa:
(“dei pisani fu fatta sì grande strage che il mare da ogni parte appariva rosso, tanto era coperto di scudi, di remi e dei cadaveri dei morti…”).
Momenti tragici ma che ebbero però, un tale RUSTICHELLO, poeta pisano che della vittoria genovese sarebbe divenuto il più celebre protagonista per aver trascritto il resoconto dei viaggi di Marco Polo, conosciuto come Il Milione.