Aveva appoggi a Ventimiglia o Genova il fratello del killer di Marsiglia fermato a Ferrara

9 ottobre 2017 | 17:51
Share0
Aveva appoggi a Ventimiglia o Genova il fratello del killer di Marsiglia fermato a Ferrara
Aveva appoggi a Ventimiglia o Genova il fratello del killer di Marsiglia fermato a Ferrara
Aveva appoggi a Ventimiglia o Genova il fratello del killer di Marsiglia fermato a Ferrara

Filone d’indagine tra la città di frontiera e la Lanterna sul foreign fighters arrestato sabato scorso

Ventimiglia. Avrebbe contato su appoggi a Ventimiglia o su Genova Anis Hannachi, il fratello venticinquenne del killer che alla stazione di Saint-Charles di Marsiglia ha ucciso a coltellate le cugine Laure e Marianne. E’ accusato  di partecipazione ad associazione terroristica e complicità nell’attentato di Marsiglia.

E’ un filone d’indagine che vede impegnati gli investigatori che ora vogliono capire se l’uomo possa essere stato ospitato da qualcuno nella città di frontiera o all’ombra della Lanterna prima di raggiungere Ferrara dove è stato arrestato sabato scorso. I dettagli dell’operazione sono stati forniti dal questore di Ferrara Antonio Sbordone e dal dirigente dell’Antiterrorismo di Bologna Antonio Marotta.

Anis Hannachi che aveva combattuto tra i foreign fighters arrivati da tutto il mondo in Siria per partecipare alla jihad, dai riscontri investigativi, era stato respinto dall’Italia nel 2014 quando arrivò a Favignana con altri tunisini. La probabile presenza dell’uomo in Italia è stata segnalata dalle autorità francesi la sera del 3 ottobre e il giorno è arrivata la conferma che ha soggiornato in Liguria. Nella nostra regione è stata attivata una scheda telefonica italiana. Tuttavia, almeno per ora, non risulterebbero contatti con persone tenute sotto controllo in Liguria perché ritenute vicino all’integralismo islamico.

Nessun riscontro è stato trovato poi sul fatto che Anis Hannachi volesse compiere azioni in Italia o stesse pianificando attacchi nel nostro paese. Non sono emersi elementi che possano far ritenere che il tunisino avesse “solidi appoggi” logistici a Ferrara. Gli uomini della Digos lo hanno fermato mentre stava passeggiando in bicicletta, di notte, insieme al connazionale che gli aveva dato ospitalità a Ferrara. E insieme  stavano tornando nell’appartamento che condividevano con altre cinque persone.