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Amaie taglia l’acqua a Portosole, Orsini: “Siamo noi la parte lesa, sanremesi occhio alle bollette sbagliate”

5 ottobre 2017 | 17:53
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La direzione dell’approdo interviene duramente contro la partecipata del Comune

Sanremo. L’acqua a Portosole è davvero salata, come le bollette che la direzione ha continuato a pagare per oneri di depurazione che in realtà, viene garantito in “house” e con continuità.

Sulla scrivania dell’ufficio di  Roberto Orsini, ad del Gruppo Cozzi Parodi, arrivano bollette a peso d’oro che Amaie pretende vengano pagate. Come in tutte le storie, alle trattative e agli accordi bonari, si arriva allo scontro, ai contenzioni e alla fine l’ultimo stadio è quello di dover bussare alla porta di un giudice chiamato a dirimere contenziosi che durano anni.

E succede anche in questo caso. Ma con un appello che suona quasi come una “class action” popolare che lancia Orsini: “Invito i sanremesi a controllare meglio le bollette. Troveranno delle sorprese, amare”, parola di un professionista che ci ha perso notti a spulciare conti e documenti. Quei bocconi amari da digerire li ha già assaggiati proprio l’ad. “Se prima cercavo la strada più semplice con Amaie per arrivare ad un accordo, ora siamo in guerra – afferma  –  Oggi ci hanno “tagliato” l’acqua in porto e ora sulla mia scrivania piovono le lettere di aziende, imprese e diportisti che chiedono i danni. Ecco che quella strada che potevamo percorrere in pace ha trovato solo buche e dossi insuperabili”.

Ultimo atto di questa guerra dell’acqua la decisione di interrompere l’erogazione dell’acqua. “Provvedimento assurdo e ingiustificato”, tuona Orsini che rimanda la storia ad una nota aziendale dove, punto per punto, viene spiegata una vicenda dal sapore surreale.

“Nell’ambito di un contenzioso promosso da Portosole contro AMAIE S.p.A. per ottenere da quest’ultima la restituzione di 494.026,14 euro, erroneamente fatturati e riscossi per anni per dei servizi che AMAIE non ha mai prestato sulle utenze relative alla fornitura di acqua in favore del porto turistico di Sanremo, oggi 5 ottobre 2017, AMAIE ha del tutto arbitrariamente interrotto la fornitura del servizio idrico in tutto il porto di Sanremo e negli annessi locali commerciali, provocando a Portosole, che ne ha la gestione da decenni, un danno gravissimo che va ad aggiungersi a quello economico già subito e che AMAIE si rifiuta di ristorare in toto”.

Una storia che si trascina da tre anni da quando gli amministratori di Portosole si sono avveduti del fatto che AMAIE – per effetto di un cumulo di vizi nella fatturazione – riscuoteva il corrispettivo per il servizio di fognatura e depurazione per l’area portuale. “Che invece – come appunto si legge nella nota –  non è dotata della relativa struttura; nonché della ulteriore circostanza che a causa di un ulteriore errore negli addebiti sui contatori, AMAIE ha addirittura duplicato la fatturazione dei detti servizi, il tutto incassando così indebitamente da Portosole importi giunti al mezzo milione di euro”.

E si arriva ai giorni nostri. “Dopo anni di puntuali e motivate diffide e di incontri tra le parti, AMAIE ha riconosciuto le errate duplicazioni nella fatturazione e ha emesso in favore di Portosole delle note di credito per il minor importo di circa 70.000,00 euro, ma insiste contro la logica e contro la legge nel pretendere che Portosole paghi il corrispettivo per il servizio di fognatura e depurazione anche per l’area del porto dove la rete fognaria notoriamente non esiste. Una tale ostinazione non poteva che costringere Portosole – dopo anni di pagamenti in eccesso e avendo maturato un credito di centinaia di migliaia di euro – a respingere le fatture che AMAIE le inviava, chiedendo ripetutamente ma inutilmente che AMAIE rettificasse le voci eliminando quelle per un servizio che evidentemente essa non può addebitare all’utente”.

Risultato? “Portosole si è vista costretta a citare in giudizio AMAIE avanti al Tribunale di Imperia, chiedendone la condanna alla restituzione di 494.026,14 euro e allo storno di ulteriori 250.000,00 euro sulle fatture che AMAIE ha continuato ad emettere perseverando nei propri errori di fatturazione, nonché a proporre, pochi giorni fa, un ricorso di urgenza affinché lo stesso Tribunale di Imperia inibisse ad AMAIE di assumere qualunque iniziativa infondata e gravemente lesiva degli interessi di Portosole e di quelli dei propri partner commerciali. In conclusione, Portosole ritiene che l’interruzione della fornitura di acqua costituisca una misura del tutto arbitraria ed ingiustamente lesiva degli interessi di Portosole, la quale – suo malgrado – non può dunque che contestare anche pubblicamente, pur avendo auspicato che la paradossale vicenda fosse rimasta circoscritta alla riservatezza delle aule giudiziarie”.