Il retroscena

“Uccidere Marco Scajola per una vendetta elettorale”, la confessione choc di due indagati in Procura

Non avrebbe trovato riscontri la vicenda che vede coinvolti Ingrasciotta e Volanti che saranno processati a marzo

Imperia. C’è un’inquietante retroscena che emerge nell’inchiesta che vede coinvolti Riccardo Volantini e Giovanni Ingrasciotta, indagati per una tentata estorsione nei confronti di Filippo Bistolfi, primo dei noi eletti alle regionali di due anni fa nelle liste di Forza Italia. C’era un piano uccidere l’attuale assessore Marco Scajola o comunque metterlo nei guai facendogli trovare della cocaina in auto. Il tutto dietro un compenso di 4 mila euro.

A raccontare la storia è Il Secolo XIX/La Stampa. Durante gli interrogatori in Procura i due avrebbero spiegato che sarebbe stato proprio il dentista Bistolfi ad aver chiesto ai due di agire nei confronti del nipote dell’ex ministro imperiese. Ma i successivi accertamenti, il piano per mettere in atto una “vendetta elettorale”, sono risultati essere privi di sostanza e fondamento.

Il prossimo primo marzo, in tribunale a Imperia, inizierà il processo anche per un terzo indagato Tiziano Bencivenni. Oltre alla tentata estorsione sono finiti sotto inchiesta anche per gli attentati incendiari a un’abitazione di Ospedaletti, di proprietà dell’Arte, per costringere una pensionata ad allontanarsi. Quanto alla vicenda della “vendetta elettorale”per la magistratura imperiese si sarebbe trattato di un tentativo di discolparsi dalle accuse di tentata estorsione e accusare appunto Bistolfi.

commenta