Traffico di auto di lusso a Imperia, in tribunale due condanne e una assoluzione

Tutta la vicenda ruota attorno alla “Luxury auto” concessionaria dichiarata fallita dal tribunale di Imperia
Imperia. Per un traffico di auto di lusso riciclate e rivendute all’estero il collegio del tribunale di Imperia ha deciso per due condanne e una assoluzione. La lettura della sentenza del collegio presieduto dal giudice Donatella Aschero è arrivata in tarda mattinata. Come un gioco di scatole cinesi nel quale si sono dovuti districare gli inquirenti coordinati dalla Procura per poi arrivare ai responsabili di questa rete di venditori di vetture. Una storia che risale al 2013 e che vedeva sul banco degli imputati Rocco Camillò (5 anni e 7 mila euro di multa), Diego Lamanna (5 anni e 7 mila euro di multa) entrambi erano difesi dall’avvocato Cesare Placanica e Daniele Minasso (assolto perchè il fatto non sussiste) era difeso dall’avvocato Giovanni Di Meo. Già nell’udienza precedente, per i primi due, era stata stata chiesta una pesante condanna, per il terzo l’assoluzione. In particolare Minasso era risultato essere la “testa di legno” della rete di personaggi coinvolti in questa vicenda. Insieme ad un altro imperiese era titolare della “Luxury Auto” che si occupava della compravendita di autovetture ed era stata già dichiarata fallita dal Tribunale di Imperia il 13 ottobre 2014per i reati di bancarotta fraudolenta e documentale. In particolare, secondo l’accusa, sarebbero state prelevate e rivendute 45 autovetture, per un valore di circa 400 mila euro, peraltro provento di una precedente truffa contrattuale per la quale erano già stati entrambi condannati, sottraendo o distruggendo le scritture contabili. Un’inchiesta, quella, condotta dal sostituto procuratore della Repubblica Lorenzo Fornace. Dopo la requisitoria della settimana scorsa, l’udienza è stata aggiornata a oggi per la sentenza.