Torna lo storico torneo di pallapugno a Dolceacqua, le squadre: “Cerchiamo di portare avanti la tradizione”

21 settembre 2017 | 09:05
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Torna lo storico torneo di pallapugno a Dolceacqua, le squadre: “Cerchiamo di portare avanti la tradizione”
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Torna lo storico torneo di pallapugno a Dolceacqua, le squadre: “Cerchiamo di portare avanti la tradizione”
Torna lo storico torneo di pallapugno a Dolceacqua, le squadre: “Cerchiamo di portare avanti la tradizione”

Appassionati e non si sono riuniti in piazza Mauro per assistere alla terza partita del torneo di “U balùn”

Dolceacqua. Ieri pomeriggio a Dolceacqua appassionati e non si sono riuniti in piazza Mauro per assistere alla terza partita del torneo di pallapugno. Le squadre, provenienti da Taggia, Apricale, Perinaldo, Isolabona e Dolceacqua si sono date battaglia sul selciato tra la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate e la palazzata della piazza attirando anche tanti stranieri incuriositi da questo storico sport.

“E’ uno storico sport quindi cerchiamo di portare avanti la tradizione ma è dura – affermano le squadre – Non pratichiamo questo sport a livello agonistico, lo facciamo solo per passione. Da bambini ci giocavamo nei paesi e prima di noi i nostri genitori e nonni perciò cerchiamo di tramandare questo sport come hanno fatto loro”. U balùn” infatti è il gioco agonistico tradizionale del ponente ligure ed esiste fin dai primi anni dell’Ottocento. Inizialmente era stato adottato come svago dagli ufficiali transalpini presenti in Liguria e Piemonte a seguito delle truppe di sostegno degli Stati settentrionali italiani, allo scopo di limitare l’avanzata austriaca. Da lì si è diffuso diventando uno sport nazionale.

“Sembra uno sport facile, ma non lo è – continuano i giocatori – Soprattutto praticandolo nelle piazze risulta essere più difficile, perché c’è lo spigolo, la persiana ect.Una volta si iniziava a giugno e si finiva a settembre – ottobre. Si giocava in tutti i paesi oltre a Dolceacqua: Apricale, Rocchetta Nervina, Isolabona, San Biagio della Cima, Perinaldo, Borghetto e Vallebona”.

Si pratica fasciandosi il pugno con una serie di strisce di stoffa alle quali si sovrappone un pezzo di cuoio opportunamente modellato ed una striscia di gomma che serve per ammortizzare il colpo ed aiutare il giocatore nell’indirizzarlo. Nelle cittadine del Ponente Ligure sono state adattate piazze cittadine per poterlo praticare. In seguito, la pratica del balun si è affievolita, ma oggi qualche appassionato ha iniziato a stimolarne il recupero con l’organizzazione di incontri e tornei nei paesi.

Il pallone elastico è da sempre un emblema della cultura contadina e del folclore ligure: è stato narrato anche da scrittori come Edmondo De Amicis, Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Giovanni Arpino e Franco Piccinelli. “Oggi purtroppo è uno sport in declino anche dal punto di vista agonistico perché non è molto seguito. Solo Dolceacqua ed Apricale qui in zona continuano a fare il torneo. Quello di Dolceacqua si tiene per circa un mese dalla metà di settembre fino ad ottobre. L’idea è quella di fare delle partite per amatori, poi il vincitore di questo mini torneo avrà la possibilità di giocare insieme ai semi-professionisti. Questa è la terza partita del torneo, giovedì ci sarà la quarta e venerdì la quinta  – spiega Fausto Femminella presidente della locale polisportiva – Vi sono anche tornei dove partecipano semi professionisti. L’anno scorso siamo riusciti a fare questo torneo per amatori e il vincitore è andato a giocare due partite con i semi professionisti. In questa zona purtroppo non sono molti i giovani che giocano”.