Sanremo, cessione della rete elettrica di Amaie: “ferma al palo” la trattativa con Enel
Tra la preoccupazioni dei sindacati e gli incontri in Comune, il punto della situazione sull’operazione ramo elettrico
Sanremo. La trattativa che dura da quasi vent’anni tra Amaie e Enel per l’acquisto della rete infrastrutturale della multinazionale da parte della partecipata comunale, è tornata alla luce la scorsa settimana quando il Secolo XIX ha dato la notizia dell’offerta ricevuta a Palazzo Bellevue, che ammonterebbe a circa 15 milioni, arrivata da parte di Enel. Un colpo di scena nell’operazione che ha suscitato la reazione dei sindacati, preoccupati per la possibile cessione del comparto elettrico ai privati.
Amaie infatti è proprietaria di circa metà della rete mentre la restante parte è proprio di Enel, che pensa seriamente di fare l’investimento, dato che usa già l’impianto di distribuzione per far passare la fibra ottica.
“Stiamo monitorando la situazione e siamo preoccupati per il destino della società”, commenta il segretario della Cgil di Imperia Fulvio Fellegara.
“Chiunque arrivi, se il ramo dovesse essere ceduto, per noi ha l’obbligo della tutela e difesa dei posti di lavoro, alle stesse condizioni attuali. Queste sono le nostre pre-condizioni quando dovesse rendersi ufficiale una proposta. Per questo abbiamo inviato un sollecito al Cda di Amaie per avere un incontro.
Siamo consapevoli che davanti alla società ci sono operazioni imporanti, come la scissione del ramo elettrico da quello idrico. Tuttavia il comparto non è in difficoltà e può contare su molte utenze. Quindi perché cederlo?
Seguiamo la questione quotidianamente. E posso dire che la posizione espressa è pienamente unitaria tra Cgil, Cisl e Uil.”
La trattative che preoccupano i sindacati sono ripartite dall’incontro che i vertici della multinazionale hanno richiesto al sindaco Alberto Biancheri nello scorso mese e che per contrattempi del primo cittadino si è svolto con l’ex vice Leandro Faraldi: “Ho ricevuto Enel che aveva chiesto l’incontro con il sindaco ma che in quel momento non poteva riceverli. Incontro che poi si è effettivamente svolto nei giorni seguenti.
Quel che so è che l’offerta di Enel era bassa, secondo gli uffici, circa 15 milioni meno 500 mila che l’azienda valuta per ogni dipendente.
Nonostante che quando dovevamo comprare la parte di Enel, circa 20 anni fa, loro ne volevano 22 di milioni. In generale comunque posso dire che si è interrotto il rapporto, già con i primi commenti sulla quotazione.
C’è sicuramente un interesse, visto che stanno facendo corposi investimenti per cablare la città.”
E le preoccupazioni dei sindacati, si dice che l’operazione può andare in porto solo se il Comune accetta di mantenere una trentina di dipendenti?
“Fanno male a preoccuparsi. Noi li abbiamo sentiti per vedere cosa offrivano. Ma la via del Comune rimane quella di andare avanti con la ricerca di un socio privato.”
Dello stesso avviso l’ex assessore alle partecipate Giuseppe Di Meco, con un futuro probabilmente proprio nel Cda di Amaie, che chiarisce lo stato delle trattative: “Enel ci ha detto che sarebbe stata fatta da parte loro un’offerta irrevocabile. Io non la conosco, ma se l’offerta dovesse essere la stessa di tempo fa, per noi non cambia nulla. Non cediamo.
Ovviamente la loro proposta deve essere, nel caso, accettabile sotto tutti i punti di vista, compreso quello dei dipendenti altrimenti non è ricevibile. Mi rendo conto che il personale sia preoccupato, ma dice bene Faraldi: non è necessario.”