Problema smaltimento dell’amianto, nella zona di Colla San Leonardo

24 settembre 2017 | 10:52
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Problema smaltimento dell’amianto, nella zona di Colla San Leonardo

La comunicazione del “Circolo Ricreativo Gorlerese” in merito al non nuovo abbandono di lastre di eternit in strada

Imperia. Da almeno 40 giorni a Colla San Leonardo (via Diano Calderina al confine fra comune di Imperia e di Diano Marina) sono state lasciate sulla strada (come altre volte accaduto), da persone banalmente criminali, grossi pezzi di lastre di eternit. Dopo alcuni giorni di attesa di una normale soluzione pubblica alla incivile criminalità privata, come Circolo Ricreativo Gorlerese abbiamo ripetutamente allertato i Comuni di Diano Marina” dichiara il presidente del “Circolo Ricreativo Gorlerese Emma Camiglia  (anche se il materiale si trova per una decina di metri entro il confine del Comune di Imperia), e di Imperia, nonché la ASL 1 Imperiese: le lastre lì stanno ancora dopo settimane e, come del tutto prevedibile e preventivamente segnalato, sono costantemente triturate dal passaggio dei veicoli che non possono evitarle dato che giacciono in un punto assai stretto e su triplo incrocio. divenendo in tal modo decisamente pericolose per la diffusione di polveri di asbesto da parte del vento che qui la fa da padrone. Questi i fatti” continua il presidente del Circolo Ricreativo Gorlerese Emma Camiglia  “Senza polemica, ma per mera osservazione elenchiamo alcune considerazioni: Il nostro territorio è pieno di manufatti contenenti amianto: non solo coperture ondulate, ma anche pezzi di tubazioni, condotte di ogni dimensione, scarichi domestici,…Per smaltire a norma (il che non vuol sempre dire “correttamente”) materiali asbestosi i costi sono molto elevati (in altre province sono abbattuti dall’ intervento pubblico ed i piccoli manufatti sono smaltibili senza alcun costo): in realtà si tratta di una ulteriore “tassa”, assai poco rapportata ai costi effettivi che lievitano principalmente per la gestione burocratica”. Le Tasse Rifiuti in provincia” afferma Camiglia  “sono piuttosto consistenti: (2-4 €/mq all’ anno come quota variabile più una quota fissa dell’ ordine dei 70 – 200 € all’ anno per le utenze domestiche e da 2 a 9 € /mq x anno per le utenze non domestiche Il servizio offre maleodoranti cassonetti in una pietosa gestione stradale della raccolta: sistema obsoleto, costoso, (in alcune province anche in puzza di mafia), inefficace. La responsabilità ovviamente è nella scelta cosciente da parte delle amministrazioni comunali di non voler copiare dalle centinaia di realtà virtuose, in Italia e nel mondo, applicando il protocollo “rifiuti zero”, di cui tutte le amministrazioni comunali della provincia sono perfettamente al corrente, almeno dal marzo del 2008, quando una ventina di associazioni della provincia invitarono, con lettera raccomandata a tutti i 67 comuni , le amministrazioni ad avviare tale percorso virtuoso abbattendo nel contempo i costi, ma che, in gran parte, hanno pervicacemente rifiutato di prendere in considerazione. Non nascondiamo neppure la pesante responsabilità di non-cittadini che, in questo generale disservizio, assumono comportamenti incivili e criminali. L’ amianto continua a provocare da 3.000 a 6.000 morti ogni anno in Italia“.