No cittadinanza UE? No lavoro! La storia di Mario tra integrazione e burocrazia

3 settembre 2017 | 19:13
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No cittadinanza UE? No lavoro! La storia di Mario tra integrazione e burocrazia

I giovani hanno bisogno di stimoli, di posti di lavoro che li facciano crescere in ambito lavorativo e non

Sanremo. Mario Hamzaj è un ragazzo di 23 anni di origine albanese, dopo aver frequentato il liceo G.D Cassini a Sanremo, ha continuato i suoi studi in lingue applicate a Nizza. Una volta ottenuta la laurea, Mario ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo del lavoro, quando si è trovato di fronte a una sorpresa inaspettata : “A Febbraio sono partito e sono andato in Russia per terminare il mio percorso di studi – ci racconta – ”mentre ero là, sono entrato in contatto con un amico, ora manager, che mi ha proposto di andare a lavorare nei mesi estivi per un ristorante a Montecarlo, e io ho subito accettato. Una volta finita la stagione il ristorante ha selezionato un team per andare a lavorare per una delle pasticcerie più prestigiose d’Italia, che a breve aprirà una sede a Montecarlo”.

La candidatura di Mario è stata una delle prime a essere accettate, data la conoscenza della lingua e l’esperienza nel settore Mario è risultato come il candidato ideale, ma quando è arrivato il momento di firmare il contratto, Mario si è trovato davanti ad una dura realtà. “Una mattina ho ricevuto una lettera da Montecarlo, ho subito pensato ad una multa risalente a tempo addietro. Invece mi sono trovato davanti ad una brutta sorpresa: una lettera di rifiuto da parte della pasticceria.

Una volta superata la delusione iniziale mi sono fatto coraggio – prosegue Mario -, pensando che nella vita a volte si deve prendere, voltare pagina e cambiare i propri piani .” Mario continua : ”Non era la prima volta che mi vedevo rifiutare una possibilità di lavoro. Ad Ibiza due anni fa sono partito per un esperienza-lavoro e a causa del passaporto albanese non ho potuto ottenere il NIE ( documento che permette di lavorare nel territorio) ” È la dura realtà di persone che malgrado l’integrazione e ampie conoscenze di lingua e cultura sono costretti a fermarsi per una cittadinanza, per questioni burocratiche.”

Le domande che riempiono la testa di un giovane che si trova davanti a una situazione così difficile da accettare sono diverse, è facile chiedersi se nel 2017, all’interno di quella che si definisce un’Europa unita, sono davvero questi i fattori che contano? E la voglia di fare? L’esperienza? Possibile che un ragazzo con tanta voglia di lavorare e un’ampia conoscenza della lingua venga fermato così?

I giovani hanno bisogno di stimoli, di posti di lavoro che li facciano crescere in ambito lavorativo e non, dove si può puntare e arrivare in alto, così come Mario ha fatto e sta cercando tutt’ora di fare cercando di ottenere una carte de sejour in Francia. ”Sono pratiche che richiedono tempo ma sono disposto a fare tutto per ottenere ciò che voglio. Purtroppo l’Italia offre davvero poco e ci si trova sempre limitati perché non si creano posti nuovi e i giovani non possono ambire più di tanto. La Francia ci insegna molto su questo e soprattutto Montecarlo ha un sistema molto organizzato e premia chi lavora duro e bene. Un’esperienza di due mesi in un ristorante mi ha fatto capire quanto sono avanti loro e come si dovrebbe lavorare, di certo non mi fermerò davanti a questo inconveniente”.