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La verità di Ingrasciotta: “Mai avrei fatto del male all’assessore Scajola”

21 settembre 2017 | 19:50
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La verità di Ingrasciotta: “Mai avrei fatto del male all’assessore Scajola”

L’avvocato Bettazzi: “Il mio cliente spiegherà e proverà la sua posizione nelle aule di giustizia”

Imperia. Sulle minacce di morte all’assessore regionale Marco Scajola, Giovanni Ingrasciotta racconta tutta un’altra storia e soprattutto  nega di aver pensato di fare del male a Scajola . “In sede di interrogatorio è accaduto che, in una circostanza, alla presenza dei dottori Bistolfi, l’avvocato Volanti mi dicesse “è nostra intenzione uccidere Marco Scajola, conosci qualcuno che possa essere disponibile a farlo? A quella domanda – racconta Ingrasciotta – la mia reazione era stata di stupore e di indignazione. Ho precisato che non volevo sentire parlare di quella cosa e che non conoscevo nessuno. Questo è quanto in sostanza ho dichiarato al magistrato. Non era insomma d’accordo con l’attento. Infatti – precisa ancora Ingrasciotta — mai mi è stato chiesto di uccidere Marco Scajola, ma semplicemente “detto” , soprattutto mai ho accettato di farlo né ho mai neanche preso in considerazione la cosa. E’ falso poi, in quanto mai dichiarato da nessuna delle parti in causa, che i 4 mila euro oggetto dell’accusa di estorsione, fossero riferiti all’attentato a Marco Scajola. Non ho mai riferito al pubblico ministero la circostanza dell’intenzione di mettere della droga sull’auto di Scajola. Si tratta di una notizia che io ho appreso dal mio legale in relazione a quanto riferito dall’avvocato Volanti. Non ne avevo mai saputo nulla prima. Non è assolutamente vero, perché neanche oggetto di imputazione che io sia esecutore materiale degli incendi di Ospedaletti. Si tenta di sfruttare il nome facendo riferimento a fatti che sono ancora da chiarire e attribuendomi accuse false ed errate, al solo fine di “creare la notizia” senza preoccuparsi dei danni cagionati a me e, soprattutto alla mia famiglia”. Ma anche l’avvocato Giulio Bettazzi (nella foto) spiega che il suo cliente “spiegherà e proverà la propria posizione ed il proprio ruolo nelle vicende per cui è  stato rinviato a giudizio nelle aule di giustizia e non può accettare che si cerchi di farlo passare per una persona capace o disposta ad uccidere”.