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Sanremo, la “Tavola Rotonda” celebra i quarant’anni dei Protocolli Aggiuntivi delle Convenzioni di Ginevra

7 settembre 2017 | 17:21
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Sanremo, la “Tavola Rotonda” celebra i quarant’anni dei Protocolli Aggiuntivi delle Convenzioni di Ginevra
Sanremo, la “Tavola Rotonda” celebra i quarant’anni dei Protocolli Aggiuntivi delle Convenzioni di Ginevra
Sanremo, la “Tavola Rotonda” celebra i quarant’anni dei Protocolli Aggiuntivi delle Convenzioni di Ginevra
Sanremo, la “Tavola Rotonda” celebra i quarant’anni dei Protocolli Aggiuntivi delle Convenzioni di Ginevra
Sanremo, la “Tavola Rotonda” celebra i quarant’anni dei Protocolli Aggiuntivi delle Convenzioni di Ginevra
Sanremo, la “Tavola Rotonda” celebra i quarant’anni dei Protocolli Aggiuntivi delle Convenzioni di Ginevra

All’apertura dei lavori il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri, Ambasciatore Elisabetta Belloni, e il Sottosegretario Generale per gli Affari Giuridici delle Nazioni Unite, Miguel de Serpa Soares.

Sanremo. Al via stamane, presso il Centro Congressi dell’Hotel Londra, i lavori della Tavola Rotonda sui problemi attuali del diritto internazionale umanitario, il prestigioso appuntamento internazionale organizzato, secondo un’ormai consolidata tradizione, dall’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario di Sanremo e dal Comitato Internazionale della Croce Rossa di Ginevra. La Tavola Rotonda giunge alla sua 40ª edizione e celebra quest’anno il quarantesimo anniversario dei Protocolli Aggiuntivi alle Convenzioni di Ginevra del 1949. Alla sessione di apertura sono intervenuti il Presidente dell’Istituto, Prof. Fausto Pocar; il Sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri; il Dr. Miguel de Serpa Soares, Sottosegretario Generale per gli Affari Giuridici delle Nazioni Unite; il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ambasciatore Elisabetta Belloni.

L’Ambasciatore Belloni, già Capo dell’Unità di Crisi della Farnesina e Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, nel 2015 assume l’incarico di Capo di Gabinetto dell’allora Ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni e in seguito, nel maggio 2016, è nominata Segretario Generale del Ministero, prima donna a ricoprire questo incarico. Durante il suo intervento, l’Ambasciatore Belloni ha sottolineato quanto l’Italia sia impegnata in prima linea nella promozione del diritto umanitario, anche con l’ausilio di centri di internazionali come l’Istituto di Sanremo, ricordando il ruolo che esso svolge da quasi cinquant’anni nel campo della formazione del diritto umanitario. Nell’occasione ha altresi commemorato l’Ambasciatore Moreno, Presidente dell’Istituto dal 2007 al 2012, diplomatico di rilievo che ha saputo ridare lustro e rilanciare l’Istituto di Sanremo a livello internazionale e locale. La Tavola Rotonda, a cui prendono parte importanti personalità ed esperti internazionali del mondo militare, diplomatico e accademico, sarà l’opportunità per considerare i Protocolli alla luce dell’evoluzione che contraddistingue la nostra epoca in relazione al contesto in cui questi testi sono stati adottati, sottolineandone l’importanza nonostante la complessità degli scenari che caratterizzano l’attuale contesto della sicurezza internazionale. Il Primo Protocollo relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali e il Secondo Protocollo relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati non-internazionali adottati l’8 giugno
1977 a seguito della “Conferenza diplomatica sulla riaffermazione e lo sviluppo del diritto internazionale
umanitario nei conflitti armati”, svoltasi a Ginevra dal 1974 al 1977, rappresentano insieme alle
Convenzioni di Ginevra del 1949 il fondamento del diritto internazionale umanitario, cioè quell’insieme di
norme internazionali volte a garantire una protezione alle vittime dei conflitti armati. Alcune riunioni
informali di esperti della Conferenza diplomatica, che vertevano su alcuni dei temi specifici dei Protocolli, si
svolsero presso l’Istituto che era stato fondato pochi anni prima, nel 1970, a Sanremo.
Il diritto internazionale umanitario si trova ad affrontare sfide che rendono la sua applicazione più
complessa a causa della natura, degli strumenti e degli attori dei conflitti armati in continua evoluzione.
Oggigiorno la tradizionale guerra inter-statale tende a scomparire a favore di sempre più numerosi conflitti
interni (non-internazionali) con l’apparizione di nuovi attori e dinamiche senza precedenti: una sfida
importante per il diritto internazionale umanitario e i suoi principi fondamentali.

I lavori della tavola rotonda si concentreranno sui temi della protezione della popolazione civile – la questione centrale dei Protocolli – e della violenza di genere nei conflitti armati. Il tema del “genere”, oggi tra le priorità nell’agenda internazionale, sarà affrontato nell’ambito dell’applicazione delle norme di diritto umanitario nei conflitti armati internazionali e non internazionali. Il diritto internazionale umanitario è stato concepito da e per gli Stati. Nonostante vi sia oggi un crescente coinvolgimento di attori non statali nei conflitti, sono gli Stati a mantenere un ruolo di primo piano nell’applicazione e nello sviluppo delle disposizioni di diritto umanitario. Se tale principio è applicabile in termini generali, lo è altrettanto in settori più specifici come quello della protezione contro i crimini di
genere, come ad esempio lo stupro, la violenza e la discriminazione sessuale, etc.

Da alcuni anni il tema della violenza di genere è al centro del dibattito in materia di conflitti armati e gli Stati, ma anche altri attori, hanno iniziato ad integrare una prospettiva di genere nella condotta delle ostilità. Fatta eccezione per alcune disposizioni che riguardano esclusivamente la protezione delle donne nei conflitti armati, le norme di diritto umanitario incluse nelle Convenzioni di Ginevra e nei Protocolli sono neutrali e quindi destinate uomini e donne indifferentemente. La questione dell’integrazione di una prospettiva di genere nel dibattito implica una considerazione del diritto umanitario nella sua forma attuale e se questa sia sufficiente per affrontare il tema della violenza di genere in modo esaustivo.