“La Svolta”: Cassazione annulla assoluzioni in appello per i Pellegrino-Barilaro a Bordighera



Dopo ore di camera di consiglio si sono espressi i giudici della suprema corte
Roma. E’ arrivata a notte fonda la sentenza della Corte di Cassazione, relativa all’inchiesta “La Svolta”, che ha confermato non solo le condanne infitte in Appello a Genova, ma ha anche sancito la presenza della ‘ndrangheta in Liguria e più in particolare nel ponente. Affari illeciti che secondo quanto era stato scoperto in una maxi inchiesta della procura erano gestiti dalla famiglia Marcianò che faceva base a Ventimiglia e i Pellegrino-Barilaro a Bordighera.
I giudici della Suprema Corte hanno confermato l’assoluzione dell’ex sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino e del suo city manager Marco Prestileo. I due dovevano rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa. Per entrambi era già arrivata una sentenza assolutoria sia in primo che in secondo grado. Stesso provvedimento anche per Federico Paraschiva, che in appello era stato condannato a 7 anni. I giudici romani hanno annullato poi le assoluzioni decise in appello per i Pellgrino-Barilaro. Per loro il processo di secondo grado ora dovrà essere nuovamente istruito.
Confermati i provvedimenti dei giudici genovesi per Giuseppe “Peppino” Marcianò (deceduto a gennaio) e Vincenzo Marcianò che erano stati condannati per 416 bis Omar Allavena (a 7 anni), Giuseppe Gallotta (14 anni), Annunziato Roldi (8 anni), Vincenzo Marcianò (nipote di Giuseppe, 7 anni e sei mesi), Salvatore Trinchera (7 anni); Giuseppe Scarfò (5), Paolo Macrì (5 anni) ed Ettore Castellana (8 anni).
L’inchiesta giudiziaria, ribattezzata “La Svolta” , era nata dal blitz effettuato dai carabinieri il 3 dicembre 2012 poi proseguito con i processi e le condanne storiche pronunciate prima in tribunale a Imperia e poi in Corte d’Appello a Genova. Ora, a rimettere almeno in parte, in discussione la vicenda è arrivata la decisione della Cassazione.