Imperia, in aula sfilano le vittime del ginecologo accusato di abusi sessuali sulle pazienti

21 settembre 2017 | 18:18
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Imperia, in aula sfilano le vittime del ginecologo accusato di abusi sessuali sulle pazienti

Udienza durata oltre 7 ore. Il 5 ottobre verranno ascoltati altri testi del pm

Imperia. Sono sfilate oggi davanti al collegio presieduto dal giudice Donatello Aschero, le presunte vittime di abusi sessuali che, stando a quanto dichiarato, sarebbero stati commessi dal ginecologo Luca Nicoletti nel corso di normali visite mediche che hanno avuto luogo nell’ospedale di Imperia dove il medico prestava servizio per la Asl 1. Ascoltati, tra i testi del pubblico ministero Antonella Politi anche due agenti di polizia che hanno raccolto le denunce delle presunte vittime.

Il processo a carico di Nicoletti, difeso dagli avvocati Simone ed Andrea Vernazza, vede la costituzione di parte civile delle sette presunte vittime difese dagli avvocati Tito Schivo, Michele Ferrari e Grazia Piacentino.
Secondo le indagini, il medico avrebbe abusato di due pazienti durante visite ospedaliere: una ha 16 anni, l’altra 23 ed era alle ventesima settimana di gravidanza. Da due, le presunte vittime sono poi diventate sette.

Nel corso dell’udienza di oggi, l’avvocato della difesa, Simone Vernazza, ha evidenziato diverse incongruenze rispetto a ciò che le donne avevano dichiarato in denuncia e poi confermato davanti al collegio e al pm. In primis, il fatto che due delle presunte vittime sarebbero state abusate quando il loro coniuge si trovava nella stanza. E’ stato inoltre sottolineato come cinque donne abbiano presentato denuncia di abusi sessuali solo dopo aver appreso che due presunte vittime lo avevano già fatto.

Le indagini che portarono all’arresto del medico erano scattate dopo la denuncia delle due presunte vittime. Era il 25 febbraio 2015. In sua difesa, dopo l’arresto e oltre un anno e mezzo di detenzione ai domiciliari e in seguito con l’obbligo di firma, si erano mobilitate decine di sue pazienti che non hanno mai creduto alla sua colpevolezza.
Nel frattempo il medico è tornato in servizio presso l’Asl. Il suo reintegro sarebbe avvenuto per evitare che, in caso di eventuale assoluzione, dopo i tre gradi di giudizio, l’azienda sanitaria debba risarcire il medico per i mancati guadagni accumulati negli anni. Non appena la notizia del reintegro aveva iniziato a circolare sui social erano stati inviati messaggi di felicità per il ritorno in servizio.

Altri testi del pm saranno ascoltati il prossimo 5 ottobre, in un’udienza sempre a porte chiuse. Dopodiché si passerà all’interrogatorio dei testi della difesa: una lista di 69 persone chiamate dagli avvocati di Nicoletti.