Diploma in 4 anni e abolizione della bocciatura, Deraggi: “Le scuole dell’imperiese aperte alla sperimentazione”

14 settembre 2017 | 09:08
Share0
Diploma in 4 anni e abolizione della bocciatura, Deraggi: “Le scuole dell’imperiese aperte alla sperimentazione”
Diploma in 4 anni e abolizione della bocciatura, Deraggi: “Le scuole dell’imperiese aperte alla sperimentazione”
Diploma in 4 anni e abolizione della bocciatura, Deraggi: “Le scuole dell’imperiese aperte alla sperimentazione”

Intervista al dirigente del III Ufficio scolastico regionale per la Liguria sulle principali novità dell’anno scolastico 2017/2018

Imperia.Diploma a quattro anni, abolizione della bocciatura nel primo ciclo di istruzione e tanta attesa per i bandi di concorso riservati ai dirigenti scolastici e ai direttori dei servizi generali e amministrativi così da colmare i posti carenti. Vaccini a parte, a poche ore dal suono della prima campanella sono questi gli argomenti di maggiore interesse su cui gli addetti ai lavori del sistema scolastico imperiese stanno discutendo.

Era da tanti anni che si cercava di comprendere come si potesse ridurre la durata degli studi così da permettere agli studenti di uscire da scuola a 18 anni anziché a 19 – spiega Aureliano Deraggi, dirigente del III Ufficio scolastico regionale per la Liguria che in questi mesi ha fatto le veci del provveditore agli Studi della provincia di Imperia Franca Rambaldi, scomparsa lo scorso agosto –. L’iniziativa è molto interessante in quanto offrirebbe a i ragazzi nuove opportunità, gli darebbe una chance in più per entrare nel cosiddetto mercato del lavoro. Inoltre a scuola italiana si allineerebbe a molte altre europee dove da diverso tempo le superiori terminano a 18 anni se non prima. Vedremo come la sperimentazione andrà avanti e quante scuole vi aderiranno”.

Il decreto firmato questa estate dalla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ma abbozzato dall’ex titolare del Miur Stefania Giannini, prevede l’iscrizione al Piano nazionale di sperimentazione di cento classi dei licei e istituti tecnici sia statali che paritari. Le scuole avranno tempo fino al 30 settembre per presentare la candidatura e si potrà attivare una sola classe per istituto partecipante. Le proposte dovranno soddisfare alcuni requisiti, tra cui distinguersi nell’uso delle nuove tecnologie, nella tipologia dei laboratori didattici e nell’insegnamento delle lingue straniere. “Al momento – prosegue il dirigente – non sappiamo ancora quanti istituti liguri intendono aderire al bando. Quel che è sicuro è che da sempre il nostro ufficio scolastico si è mostrato aperto alla sperimentazione, quindi ci sono delle probabilità.

Tra le novità dell’anno scolastico 2017/2018, il Dlgs 62 del 13 aprile ha introdotto per la scuola primaria e la secondaria di primo grado nuove modalità di valutazione e di certificazione delle competenze. In sostanza, la “Buona Scuola” ha confermato i voti, i quali però saranno affiancati da una specifica certificazione delle competenze e non si potrà bocciare. “Anche su questo fronte il sistema scolastico ligure non è stato colto alla sprovvista poiché siamo sempre stati molto attenti ai bisogni dei ragazzi – evidenzia Deraggi –. Il fattore educativo è per noi molto importante e prima di ricorrere alla bocciatura cerchiamo di dare un’opportunità allo studente. Un’opportunità che non deve essere circoscritta a un solo anno scolastico ma a un intero biennio di maturazione dell’alunno, che bisogna ricordare rientra in una fascia di età delicatissima: tra i 6 ai 13 anni e mezzo. La normativa non cambierà dunque nulla. La nostra regione non ha mai avuto problemi nel concedere più tempo e spazio agli studenti con difficoltà”.

Quanto alle lacune del sistema scolastico, il professore sottolinea: “Tutti i governi possono fare tante cose. Sicuramente un’attenzione particolare bisognerebbe darla ora al personale della scuola che in molti istituti è carente di bidelli e assistenti amministrativi. Siamo in attesa del bando di concorso riservato ai direttori dei servizi generali e amministrativi e soprattutto quello per i dirigenti scolastici. Quest’ultimo è molto importante in quanto non bisogna dimenticare che cinque dirigenti scolastici dell’imperiese oltre alle proprie sedi di riferimento hanno due reggenze. La mancanza di presidi è un’emergenza che bisogna presto affrontare ma che mi pare ci stiano lavorando e che è da imputare a diverse variabili tra cui la spesa pubblica”.