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Torneo di beach volley “movimentato” a Ventimiglia, esclusi dal gioco, insultano i partecipanti e urinano in campo: arrestati

10 agosto 2017 | 08:42
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Torneo di beach volley “movimentato” a Ventimiglia, esclusi dal gioco, insultano i partecipanti e urinano in campo: arrestati

Due poliziotti feriti nella colluttazione

Ventimiglia. Estate di fuoco per la polizia di frontiera: il caldo gioca davvero brutti scherzi e l’abuso di alcool ci va a nozze…è il caso della serata del 7 agosto quando un vice sovrintendente ed un agente del settore, liberi dal servizio, si sono trovati, durante un’amichevole torneo di beach volley, a confrontarsi con alcuni stranieri, tra i quali un francese ed un monegasco. Questi, visibilmente alterati dall’eccesso di alcolici, dopo aver preteso di partecipare alla partita e ricevendo una risposta negativa, iniziavano ad insultare pesantemente i giocatori. Invitati con le buone ad allontanarsi, i due continuavano con ulteriori molestie verbali mentre uno di loro, con assoluta nonchalance e spavaldamente urinava attraverso la rete di recinzione del campo, attorno al quale si assiepavano numerosi spettatori tra i quali molti minori. Pertanto, dopo essersi qualificati, i due dipendenti del Settore allertavano la sala operativa che inviava prontamente ausilio. All’arrivo dei rinforzi i due stranieri davano letteralmente in escandescenze, insultando, minacciando e colpendo ripetutamente gli agenti, con svariati manrovesci, causando loro lesioni guaribili in 5 e 7 giorni. I due rei venivano quindi ristretti nella camera di sicurezza, arrestati e processati per direttissima, quindi condannati uno ad un anno e l’altro ad un anno e due mesi di reclusione, con pena sospesa. Durante il dibattimento i due giovani si pentivano per il loro comportamento e si scusavano con la polizia e la giustizia italiane.

Nella mattinata successiva, ancora personale dipendente fermava per controlli, nella stazione ferroviaria, due cittadini tunisini in arrivo dalla Francia: uno veniva arrestato perché non aveva ottemperato al divieto di re ingresso sul territorio nazionale a seguito di espulsione del prefetto di Bergamo, quindi processato e condannato ad otto mesi di reclusione, poi riammesso in Francia; l’altro, invece, veniva denunciato a piede libero perché trovato in possesso di un coltello a scatto con lama di 8 cm., successivamente messo a disposizione della Questura di Imperia e trasferito all’hot spot di Taranto.