Ventimiglia, dipendenti comunali al caldo. Nazzari: “Interessa agli amministratori?”

Negli uffici sfiorati i 35°: “Dipendenti non tutelati”
Ventimiglia. “Siamo arrivati al 1 di agosto e i dipendenti del Comune di Ventimiglia (sede distaccata di piazza XX Settembre, ex tribunale) versano ancora incolpevolmente (loro!) in condizioni di disagio fisico molto preoccupanti stanti le temperature altissime rilevate all’interno degli uffici che in questi giorni si aggirano sui 34/35°”. A dichiararlo è il consigliere di opposizione Roberto Nazzari, che da tempo si batte sulla questione “condizionatori” per gli uffici pubblici dell’ex tribunale.
“Or dunque la questione, oltreché grottesca, appare oltre modo anche paradossale se si pensa al fatto che l’apparecchiatura per l’aria condizionata era stata acquistata nuova lo scorso inverno e dopo qualche mesi di operatività si rompeva in maniera tale da non poter essere riparata (costo 60mila euro circa)”, aggiunge Nazzari, “A seguito del detto problema, dopo un primo periodo nel mese di giugno nel quale i dipendenti hanno dovuto prestare la propria opera lavorativa in una canicola inverosimile, veniva sostituita l’apparecchiatura appena comprata con una nuova la quale, ahimè, dopo pochi giorni di lavoro, si rompeva con danni molto gravi e che tutt’ora non sono ancora stati riparati pare a causa del fatto che i pezzi da sostituire non sono disponibili e quindi, addirittura, da fabbricare”.
“Al di là di questa ultima affermazione che mi porta a pensare “ma che tipo di macchina abbiamo acquistato con i soldi dei contribuenti?” mi domando: cosa prevedono le gare di appalto quando vengono acquistati macchinari di questo tipo? E’ mai possibile dover sottostare senza reagire a questa situazione che pare davvero una presa in giro per tutti? “, spiega, “Ma a parte queste considerazioni che erano d’uopo per far comprendere cosa sta succedendo in questa simpatica città, oramai universalmente conosciuta per il fenomeno migratorio che la sta interessando e devastando, mi domando dov’è l’amministrazione colpevole di un deprecabile silenzio in merito a questa vicenda e soprattutto perché non viene tutelata la salute dei lavoratori operanti nello stabile? E’ possibile per le leggi in materia far sì che un dipendente lavori con questo tipo di temperature? Non penso proprio onestamente! Ed allora cosa stanno facendo i nostri amministratori, il nostro sindaco, in merito a questo serissimo problema? E non ci vengono a dire “l’ufficio competente se sta interessando” in quanto quella è un’altra cosa. Io chiedo cosa si sta facendo per tutelare la salute dei dipendenti nel frattempo ma la risposta è purtroppo sotto gli occhi di tutti: nulla”.
“Ci si sarebbe dovuti adoperare per far sì che venissero utilizzati dei condizionatori portatili oppure spostare temporaneamente i dipendenti presso spazi idonei (mi viene da pensare alla sala del consiglio) oppure, se soluzioni diverse non ce ne sono, lasciarli a casa senza decurtazione dello stipendio, ovviamente! Del resto la responsabilità di quello che sta succedendo non è certo la loro e se dovessimo scoprire che in queste condizioni stanno lavorando con temperature che le norme di legge vietano allora si sappia che colpevolmente li stiamo facendo compiere la loro opera in maniera illegittima!”, conclude Roberto Nazzari, “C’è la cattiva abitudine in questo paese a perseguire in linea di massima il dipendente pubblico, giusto quando ne ricorrono i presupposti, ma lo vogliamo anche tutelare oppure non ne ha diritto? Mi domando infine il ruolo dei sindacati quale sia…ad ogni non ho notizie in merito ad iniziative da loro intraprese a tutela dei dipendenti per il problema denunciato”.