Vallecrosia, dieci anni fa Luca Delfino uccideva Antonella Multari: “Lei è come un seme che si ravviva nel nostro ricordo”

10 agosto 2017 | 19:34
Share0
Vallecrosia, dieci anni fa Luca Delfino uccideva Antonella Multari: “Lei è come un seme che si ravviva nel nostro ricordo”
Vallecrosia, dieci anni fa Luca Delfino uccideva Antonella Multari: “Lei è come un seme che si ravviva nel nostro ricordo”
Vallecrosia, dieci anni fa Luca Delfino uccideva Antonella Multari: “Lei è come un seme che si ravviva nel nostro ricordo”
Vallecrosia, dieci anni fa Luca Delfino uccideva Antonella Multari: “Lei è come un seme che si ravviva nel nostro ricordo”

In lacrime mamma Rosa Tripodi

Vallecrosia. “Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”. Ha scelto le parole del vangelo di Giovanni (12,24), il sacerdote don Umberto Collecchia, parrocco di San Rocco, per ricordare Antonella Multari. 
Dieci anni fa, la bellissima e solare Antonella stava passeggiando per le strade di Sanremo in compagnia di un’amica. Faceva compere: era la vigilia del suo 33esimo compleanno.
 Alle sue spalle camminava il suo ex fidanzato: Luca Delfino. L’uomo che la uccise, massacrandola con 40 coltellate, perché lei aveva deciso di lasciarlo, troncando una relazione che era diventata un incubo.

Dieci anni fa, in una giornata di sole, Antonella moriva in via Volta. Oggi la madre Rosa Tripodi era in chiesa a ricordarla. Insieme a lei, una trentina tra familiari e amici. 
“Ricordiamo oggi Antonella, una ragazza morta in modo tragico e violento”, ha esordito don Umberto.

“Antonella è come un seme che si ravviva nel nostro ricordo”, ha detto il sacerdote, “Tutto parte dall’amore e anche se a volte questo sfocia in maniera violenta, Antonella ha donato se stessa, ha dato la vita, come dice il vangelo”.
A queste parole, mamma Rosa è scoppiata a piangere silenziosamente, confortata dagli amici che l’hanno stretta in un abbraccio.

Per l’omicidio di Antonella, Luca Delfino è stato condannato a 16 anni e 8 mesi di reclusione e si trova ora nel carcere di Genova Pontedecimo, dove dovrà rimanere fino al 2025, sempre che la pena non venga ridotta per “buona condotta”.