“Rispettate il Paese che vi ospita”. La maturità scolastica di Teresa Wojciechowska messaggio per gli stranieri

6 agosto 2017 | 09:50
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“Rispettate il Paese che vi ospita”. La maturità scolastica di Teresa Wojciechowska messaggio per gli stranieri

“Per integrarsi bisogna conoscere la cultura del posto in cui si deve vivere”

Bordighera. “Per integrarsi bisogna conoscere e rispettare le regole del posto in cui si deve vivere. E’ questione di cultura che è quella chiave di volta per la conoscenza dell’altro. E se non c’è conoscenza non c’è integrazione”. Per la cinquantaseienne polacca ed oggi bordigotta Teresa Wojciechowska la cultura non soltanto orgogliosa affermazione alla sua maturità scolastica con indirizzo economico appena conseguita presso l’istituto professionale Marco Polo di Ventimiglia ma soprattutto è un messaggio destinato alle tante persone straniere che si trovano a vivere in Italia.

Teresa è nata e vissuta fino a 27 anni a Varsavia, dove aveva abbandonato gli studi per la necessità di lavorare. Incontra quindi e sposa un torinese, e vive alcuni anni a Torino prima di trasferirsi a Bordighera. Conosce tutta l’Italia – che impara ad amare profondamente – aiutando il marito nel suo lavoro di rappresentanza. Poi il lavoro diminuisce, si occupa a tempo pieno dei nipotini. Quando questi iniziano la scuola materna, Teresa vede l’annuncio ed entra di impeto nelle scuole serali di Ventimiglia dove avviene un incontro carismatico con una docente che la trascina in una classe durante una lezione di matematica; “non capivo nulla, ma il giorno dopo, con tutte le difficoltà, ho cominciato a frequentare e non ho più smesso“.

Un percorso durato quattro anni e non semplice, anche per la difficoltà di intersecare tutte le responsabilità dettate dal difficile ruolo di moglie, madre e nonna multi-tasking “ma la solidarietà dimostratami sia dai professori che dagli stessi altri studenti è stata incredibile e mi ha dato la forza di continuare”. Dunque cultura ma anche la scuola come valore per Teresa per la quale “non è vero che le scuole italiane non funzionano: secondo la mia opinione ovviamente da adulta, funzionano e anche bene anche grazie ai professori in cui ho percepito una forte umanità e dedizione”.

La sua sete di sapere, s’è già capito, non si ferma certo qui. Proprio in queste ore è in viaggio verso Varsavia per trascorrere le sue vacanze con i parenti ma il pensiero di poter sentire il profumo delle aule universitarie le sta già accarezzando il cuore “magari studi con un indirizzo turistico”.

La cultura, per la signora Wojciechowska, non è una visione astratta ma, al contrario, si tratta ormai di un percorso obbligato per aprire la mente verso la conoscenza del mondo e di tutte le sue multusfacettate realtà, così da prenderne consapevolezza e trarre da ogni interazione un ulteriore arricchimento umano. “Solitamente la gente cerca di imporre le proprie regole invece di imparare quelle del territorio in cui si trova. In una nuova cultura e nelle relazioni interpersonali bisogna invece sempre entrare in punta di piedi, nel rispetto di una storia che non si conosce. Insomma, leggere, studiare edelevarsi attraverso la cultura permette di capire che la propria non è la migliore ma è solo diversa. “Mai messaggio è più attuale di questo.