Niente nudisti a Rezzo, dopo le lamentele il pugno di ferro del sindaco Adorno






Il paese della Valle Arroscia pensa invece ad incentivare il turismo con un albergo diffuso e un centro artistico
Rezzo. Da paese dell’alluvione a paese che bacchetta i nudisti. Quello imposto dal sindaco di Rezzo, Renato Adorno, bancario di professione, è un forte richiamo al senso del pudore dopo alcune segnalazioni piovute in Comune. E ci deve tenere davvero moltissimo alle istanze dei suoi concittadini se addirittura ha deciso di intervenire firmando un’ordinanza per spiegare che è necessario ripristinare “lo stato di legalità e di contenere un fenomeno che altrimenti rischia di assumere proporzioni intollerabili”.
E nel documento che porta la sua firma non ci sono scappatoie: al bando le passeggiate e la tintarella integrale. A Rezzo non è concesso. Ora c’è un divieto scritto e firmato che tutti devono rispettare con rigore soprattutto “chi frequenta le zone vicine ai corsi d’acqua del territorio comunale non potrà esibire forme di nudismo”. Ma al tempo stesso sarà obbligato ad “indossare indumenti atti a coprire le zone intime maschili e femminili”.
Che cosa è successo a Rezzo per arrivare a firmare un’ordinanza di questo genere? E’ presto detto: sono arrivate molte delle segnalazioni e sono piovute numerose lamentele in Comune di persone e famiglie che, involontariamente si sono imbattute in manifestazioni di nudismo ad opera soprattutto di stranieri in cerca di intimità tra il verde di queste vallate. Il sindaco ha capito e ha preso a cuore il problema. “Offendono il comune senso del pudore – sottolinea il sindaco – C’è dunque la necessità di tutelare il pubblico interesse e il decoro anche perché in paese ci sono bambini. Le zone vicine ai corsi d’acqua, vedi le Giare di Rezzo devono restare fruibili a tutti in quanto luogo di sollievo per i frequentatori”.
Non basta ancora? Rezzo da qualche tempo è diventata oasi dell’escursionismo, meta di numerosi turisti grazie anche alla varietà dei sentieri presenti sul territorio molti dei quali adatti proprio a passeggiate nel verde a piedi, a cavallo o in moutain bike”. E il sindaco Adorno sta lavorando per incentivare quella forma di turismo e non certamente per accogliere i nudisti.
Dopo l’alluvione dell’anno scorso, tra l’altro, ci sono progetti che stanno per decollare ai quali proprio il sindaco Adorno tiene moltissimo: si parla dell’apertura di un albergo diffuso a Cenova, una struttura che, almeno questo è l’auspicio, favorirà anche l’occupazione. L’obiettivo da raggiungere è preciso: conquistare turisti italiani e stranieri coloro che amano l’ambiente, il cicloturismo, il turismo di tipo familiare. Un’altra idea? Creare un centro artistico vitale per sviluppare per periodi più o meno lunghi una forma di turismo di tipo culturale. Uno o più edifici potranno ospitare, ad esempio, atelier con un target anche in questo ben definito con una forma di accoglienza adeguata per artisti e studenti degli istituti d’arte. Si vuole poi avviare un laboratorio del turismo per favorire nuovi residenti temporali e stanziali. E si pensa anche al ripopolamento delle frazioni di Rezzo, quindi ad aumentare le presenze turistiche, riqualificare l’ambiente, i sentieri sempre in un’ottica di equilibrio del patrimonio esistente.
E domenica (13 agosto), poi, a Lavina si terrà la “Festa dei bambini”, organizzata dagli abitanti del borgo e dalla Pro Loco di Rezzo. Il paese si trasformerà in un parco divertimenti e i bambini potranno sperimentare giochi provenienti da varie parti del mondo. Accompagnati dai genitori, potranno iscriversi gratuitamente e cimentarsi in attività insolite, come il Molkky finlandese, il Kendama giapponese, i Sassi thailandesi e tanti altri giochi allestiti per l’occasione in vari punti del borgo e nel torrente. Il tutto in un clima festoso e non competitivo. La sera c’è la sagra del paese e non sono ammessi nudisti.