Mancano servizi nella nuova stazione ferroviaria di Imperia, l’interrogazione del consigliere regionale Barbagallo

Ha chiesto un impegno maggiore per colmare quelle lacune inerenti i servizi “minimi” che una stazione nuova dovrebbe possedere
Imperia. Nella seduta del Consiglio regionale di ieri il consigliere regionale Giovanni Barbagallo ha presentato in aula l’interrogazione a risposta immediata n.658 inerente alcuni servizi mancanti presso la stazione ferroviaria di Imperia.
Il consigliere ha rilevato durante la sua esposizione la mancanza, presso la struttura ferroviaria e ad otto mesi dalla sua inaugurazione, di due servizi di fondamentale importanza per una stazione nuova della città capoluogo di provincia. In particolare il consigliere Barbagallo ha chiesto alla giunta di “sollecitare RFI ad intervenire nel più breve tempo possibile affinché:
– venga predisposto ogni atto utile al fine di individuare il futuro gestore dei servizi di bar e ristorazione nonchè quello inerente i distributori automatici lungo i binari della stazione;
– si proceda all’installazione del presidio della Polfer in uno dei locali vuoti situati nell’accesso principale della nuova struttura”.
Per la Giunta ha risposto l’assessore Giovanni Berrino che, sulla base delle informazioni a lui direttamente pervenute da RFI, ha comunicato che per quanto attiene i lavori di installazione del punto di ristoro partiranno nella migliore delle ipotesi tra circa sei/sette mesi a causa del mancato accatastamento della nuova stazione, mentre per ciò che attiene i distributori automatici la ditta aggiudicatrice del bando regionale si è dichiarata non interessata all’installazione nella stazione di Imperia pur in assenza di un punto fisso di ristoro. In conclusione in merito al presidio fisso della Polfer non si esposto sulla tempistica ed ha rilevato come RFI abbia sottolineato di come l’eventuale postazione abbisogni ancora di adeguamenti strutturali.
Il consigliere Barbagallo ha concluso il suo intervento chiedendo un impegno maggiore per colmare quelle lacune inerenti i servizi “minimi” che una stazione nuova dovrebbe possedere e che ad otto mesi dalla sua inaugurazione non si ritengono più accettabili.