Goletta Verde, bandiera nera di Legambiente a Riva Ligure e ad Arma

12 agosto 2017 | 17:41
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Goletta Verde, bandiera nera di Legambiente a Riva Ligure e ad Arma
Goletta Verde, bandiera nera di Legambiente a Riva Ligure e ad Arma
Goletta Verde, bandiera nera di Legambiente a Riva Ligure e ad Arma

Cinque i prelievi effettuati dal laboratorio mobile in provincia di Imperia; ora sono stati diffusi i risultati

Imperia. La Goletta Verde di Legambiente boccia Arma di Taggia e in particolare la foce del torrente Argentina e la spiaggia di fronte al rio Caravello a Riva Ligure. Entrambe sono considerate fortemente inquinate. Promosse invece la spiaggia presso via delle Magnolie di Diano Marina, la spiaggia di fronte al torrente San Romolo a Sanremo e la foce del fiume Roja a Ventimiglia.

E’ quanto emerge dalle analisi effettuate sul laboratorio mobile tra il 9 e l’11 giugno. A conclusione del viaggio in Liguria Legambiente ha diffuso ora i dati complessivi relativi a tutta la regione.  I parametri indagati sono di carattere microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichiacoli). Legambiente ricorda che i controlli eseguiti hanno la finalità di verificare lo stato di qualità del mare e delle coste con particolare attenzione al rischio di inquinamento causato dalla mancanza o inadeguatezza del servizio di depurazione. La determinazione dei singoli punti avviene attraverso la raccolta d’informazioni sul territorio da parte dei circoli locali di Legambiente e delle segnalazioni dei cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. “Il lavoro di Legambiente non vuole in nessun modo sostituirsi ai controlli effettuati dalle Arpa ai fini della balneazione delle acque”, fanno sapere dalla direzione regionale.

Complessivamente in Liguria su ventitré punti monitorati, ben dieci sono risultati con cariche batteriche elevate. “Sono in particolare i soliti fiumi – commentano Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria, con Massimo Maugeri referente Circolo Cantiere Verde di Chiavari e Alessandro Poletti, Presidente del Circolo Val di Magra – a continuare a riversare in mare scarichi non depurati, che rischiano di compromettere la qualità del mare e di quei tratti di costa, con gravi rischi non soltanto per l’ecosistema marino ma anche per la stessa salute dei bagnanti. Abbiamo deciso di denunciare una situazione cronica perché i torrenti Entella e Parmignola, campionati nel 2017, sono risultati inquinati anche negli anni precedenti, a partire dal 2010. La situazione dell’Entella è inaccettabile, considerato che l’adesione del comune di Chiavari al Contratto di fiume avrebbe potuto essere un grande strumento per il monitoraggio delle acque, per la condivisione di soluzioni possibili con comuni ed aziende che gravitano sul fiume. Ciò non è avvenuto, siamo ancora a discutere su dove collocare il depuratore. Scongiurata la collocazione del depuratore alla foce del fiume ora occorre celermente individuare l’area dove effettuare la depurazione, non è più immaginabile continuare ad accettare che un luogo così importante, anche per la tutela dell’oasi faunistica, abbia ancora parametri di inquinamento fuori dalla norma come rilevato oramai in diverse analisi da Goletta Verde. Quindi da una parte occorre individuare gli scarichi e dall’altra trovare rapidamente un’area dove collocare il depuratore”.

Ancora Legambiente: “Visto che tutti i tentativi ad oggi proposti non hanno portato alcun risultato, considerato che oggettivamente i rilievi continuano ad essere fuori dai parametri della normativa, non rimane che chiedere l’intervento della magistratura con il fine di far rispettare la normativa sulla qualità delle acque. Va ricordato che in diversi momenti di incontri anche pubblici abbiamo sempre sostenuto che l’area del Lido e l’area di Preli possono ospitare l’impianto, necessario ed indispensabile per la depurazione delle nostre acque. In annate particolarmente siccitose come quella in corso, il flusso del Parmignola quasi si esaurisce per rispettare il Minimo Deflusso Vitale del Fiume Magra. I principali, a volte unici apporti liquidi del torrente diventano quelli di scarichi abusivi, o comunque non collegati alla fognatura. A volte anche il by pass al Depuratore di Ortonovo, in località Portonetti, che già in passato ha portato direttamente l’acqua non ancora depurata nel torrente contribuisce ad incrementare lo scarico”.