Cultura Etnografica a Cervo, nel castello dei Clavesana appaiono “Opere Informali”

19 agosto 2017 | 15:35
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Cultura Etnografica a Cervo, nel castello dei Clavesana appaiono “Opere Informali”

Il carattere etnografico ricostruisce scene ed aspetti della vita domestica e dell’attività agricola, marinaresca e artigianale dell’antica comunità

Cervo. Nel Castello dei Clavesana appaiono “Opere Informali”. Sono quelle che richiamano la Cultura Etnografica di Cervo.

Il carattere etnografico, è allestito da oltre trent’anni, nel duecentesco Castello, già dei Clavesana, e ricostruisce scene ed aspetti della vita domestica e dell’attività agricola, marinaresca e artigianale dell’antica comunità Cervese tra XVIII e XX secolo.

Oggi sfogliando un catalogo di opere informali, ho riscontrato incredibili sorprese e richiami. Ad esempio quelle cuciture sui sacchi di iuta e cotonina che paiono sai francescani di pazienza. Sono strappi come quelli di un imbarco per partire e rattoppi come rientri dopo una lunga fatica dei nostri naviganti Capohornisti. Sono sogni in andata e ritorno che diventano opere d’arte, grazie a questi gesti semplici di uomini di mare e di campagna al tempo stesso.
Sono simboli reali dell’arte fatta con i materiali più ‘poveri’ e come i sacchi di iuta.

Accostare opere informali a quelle del nostro museo etnografico, è stato un automatico e naturale suscitare e far emergere una serie di eventi, che si sono spalmati nell’arco temporale di vita Cervese. Opere che seppur virtualmente messe una accanto all’altra si sono vestite a pennello in un luogo che non solo si riconosce come quello delle radici e del cuore, ma anche dove i valori in essi si materializzano, sono concreti testimoni di fede.

Grazie quindi sia al fondatore Franco Ferrero, sia ai Cervesi. Quell’arte informale nata in nome del rifiuto post bellico di ogni forma e di cui alcuni componenti della Corrente Informale realizzarono una pittura d’azione, in cui il colore venne steso con gesto istintivo, quasi violento. Altri artisti inventarono la pittura segnica, fatta di motivi e segni che si richiamavano a caratteri di scritture inventate, altri ancora realizzarono la pittura materica, eseguita con particolari impasti o accostamenti di materiali eterogenei.

Ecco proprio come le Opere Vive, abiti, attrezzi, materiali, suppellettili, esposte stanza dopo stanza, nel Nostro Museo Etnografico nel Castello dei Clavesana. Opere “calzanti a pennello” con le nostre radici, sia di uomini di mare, sia di uomini di terra.