Concorsi truccati a Rivieracqua, un candidato escluso: “Esame solo per Einstein”
Un’ora di tempo per rispondere a 30 domande per quel posto da geometra che avrebbe potuto cambiargli la vita
Imperia. “Il concorso truccato io l’ho fatto insieme ad altri 100 candidati e lo capiva anche un cieco che era truccato. Non c’era neanche una domanda su come si calcola la portata dell’acqua o come si dimensiona un tubo. Assurdo”. Era un pomeriggio di dicembre quando un centinaio di persone si erano ritrovati all’Università di Imperia per partecipare al concorso per geometri a Rivieracqua poi finito nel mirino della guardia di finanza e sfociato con un’inchiesta terremoto con sei indagati due dei quali arrestati: il direttore generale di Rivieracqua Gabriele Saldo e il presidente della commissione d’esame Federico Fontana.
Tra i candidati che non hanno passato l’esame, che per la Procura era truccato, c’era anche L.T., che abita in un paese dell’Albenganese. Lui, alla fine, non è riuscito a passare l’esame, ma già sapeva che sarebbe andata così. “Era un concorso per l’acquedotto, ma le domande erano talmente particolari con test psicoattitudinali difficilissimi che non poteva farlo nemmeno chi l’ha ideato – racconta al cronista di Riviera 24.it – C’era anche un trucco sul numero di domande a cui non rispondere. Perché se rispondevi giusto acquisivi un punto, ma se la sbagliavi ne perdevi tre”.
I candidati avevano un’ora di tempo per rispondere a 30 domande per quel posto da geometra di Rivieracqua che avrebbe potuto cambiargli la vita. “Ho voluto partecipare perché mai si rifiuta la possibilità di essere assunto in un’azienda. E anche gli altri candidati quella mattina la pensavano come me – racconta ancora L.T. – Per rispondere a quelle domande dovevi essere un genio e non avevi neppure il tempo di pensarci troppo. Avevamo un’ora di tempo e sembrava di essere a “Rischiatutto”. Qualcosa mai vista in altri concorsi”.
Come detto sono sei gli indagati nell’inchiesta della Procura di Imperia. Oltre a Saldo e Fontana vi sono anche Fabio Cassella, di Diano Marina, difeso dall’avvocato Paolo Borfiga, che era già stato assunto per un anno da Rivieracqua e aveva il contratto in scadenza (primo classificato nel concorso per esperto amministrativo); poi, tutti e tre tutelati dal legale Carlo Fossati, gli altri due candidati, l’imperiese Flavia Carli e il sanremese Gianluca Filippi (rispettivamente sesta e terzo in graduatoria: i posti disponibili erano due) e suo padre Marco. Flavia Carli è la candidata sorpresa mentre svolgeva il compito munita di auricolari. Davvero era collegata col figlio, il quale da casa suggeriva le risposte in palese violazione di ogni regola concernente i concorsi pubblici? E davvero il Filippi papà avrebbe mosso qualche pedina per agevolare l’assunzione del figlio?