A Olivetta San Michele 80 ettari divorati dal fuoco, ora è caccia ai piromani
La Val Roja e Valle Arroscia sono rimaste nella morsa del fuoco che ha distrutto bosco e macchia mediterranea
Olivetta San Michele. Due giorni di battaglia, sia a terra che in cielo. Squadre sempre in trincea e bombardamenti dall’alto con acqua lanciata da elicotteri e Canadair. Una guerra contro il tempo e i piromani che hanno appiccato le fiamme in Val Roja, una delle vallate più verdi dell’entroterra ventimigliese. Alla fine il bilancio è pesante: ben 80 ettari di macchia mediterranea e bosco andati in fumo.
Fiamme minacciose che nella giornata di venerdì scorso avevano costretto a chiudere la linea ferroviaria per Cuneo. Vigili del fuoco italiani e francesi, volontari e carabinieri hanno lavorato senza un attimo di sosta per spegnere un incendio che ha preoccupato abitanti con bruciori agli occhi e alla gola che hanno tentato a loro volta di frenare le fiamme. Squadre stremate che hanno operato in condizioni anche difficili e che solo due giorni prima erano state impegnate a spegnere un altro incendio boschivo sempre in Val Roja, in questo caso tra i comuni di Airole e Olivetta, sempre nell’entroterra di Ventimiglia.
Non solo la Val Roja, ma anche la Valle Arroscia ha dovuto fare i conti con gli incendiari che hanno colpito a Rezzo, per la terza volta in poco meno di quaranta giorni. In questo caso oltre ai vigili del fuoco nelle operazioni di bonifica sono rimasti i volontari delle squadre antincendio, mentre dall’alto hanno effettuato lanci continui i mezzi aerei.