Ventimiglia, “Mi scuso, ero ubriaco”: nessuna pena per il tunisino che ha tentato di rubare auto

Il giovane è incensurato: pena sospesa con la condizionale
Ventimiglia. “Chiedo scusa, non so perché l’ho fatto, ero ubriaco”. Hanno convinto sia il giudice Laura Russo che il pm, le parole di M. G., tunisino di 26 anni arrestato ieri dai carabinieri della radiomobile di Ventimiglia mentre tentava di rubare un’auto parcheggiata in via Dante Alighieri.
Il giovane, senza fissa dimora, è giunto in Italia nel 2011 sbarcando a Lampedusa, e da allora ha vissuto a Bari, lavorando saltuariamente. Ieri il tunisino era a Ventimiglia “perché aspettavo un passaporto per tornare a Bari”, ha dichiarato nell’aula Trifuoggi del tribunale di Imperia. Intorno alle 4,00 del mattino i carabinieri lo hanno pizzicato mentre con un cacciavite tentava di aprire la portiera di una Peugeot e l’hanno arrestato.
I militari gli hanno anche sequestrato due cacciavite e un coltello. In via Dante, oltre alla Peugeot, anche un’altra auto presentava segni di scasso: per questo oggi lo straniero è comparso davanti al giudice per rispondere del reato di tentato furto pluriaggravato.
Oggi il M.G. è stato processato per direttissima. Il suo arresto è stato convalidato e il giovane ha patteggiato ed è stato condannato a 3 mesi di reclusione ed euro 140,00 di multa, pena sospesa: il tunisino infatti era incensurato.
“Un’opportunità si dà a tutti”, ha concluso il giudice, “Però mi raccomando, non farlo più: la prossima volta c’è la galera”.