Porto di Imperia, cresce l’attesa per la sentenza del Consiglio di Stato sulla decadenza della concessione demaniale

Gestione dello scalo marittimo ad un bivio: tutto è nelle mani dei giudici romani
Imperia. Tra 24 ore, salvo colpi di scena, il Consiglio di Stato si dovrebbe esprimere in merito al ricorso contro la decadenza della concessione demaniale emessa dal Comune a carico della Porto di Imperia Spa. I giudici potrebbero accogliere il ricorso dei legali della Spa, che, in questo caso, tornerebbe in possesso della concessione dello scalo marittimo.
A quanto sembra, una percentuale minima di probabilità è quella che i giudici rigettino il ricorso. In quel caso la situazione non muterebbe. In ogni caso, almeno per il momento, la GoImperia continuerebbe a gestire il porto turistico, in forza dell’affitto di azienda in essere con i curatori fallimentari della Porto Spa.
E sempre giovedì è in programma anche un’udienza in Corte di Appello a Genova. Ai giudici della Lanterna si è infatti rivolta Imperia Sviluppo, la compagine di imprenditori locali capitanata da Gianfranco Carli, socia della Porto Spa, che chiede la sospensione del procedimento di liquidazione della società almeno fino a quando la Corte di Cassazione non si sarà espressa in merito al ricorso contro il fallimento della stessa Spa.
Il fallimento, disposto dal Tribunale di Imperia, era infatti già stato annullato in Appello e si attende ora il parere definitivo della Cassazione. Se l’annullamento fosse confermato la Porto di Imperia Spa tornerebbe “in bonis”. Il che vale a dire che non sarebbe più fallita e i curatori dovrebbero affidarne di nuovo la gestione ai titolari della stessa. Da qui la volontà dei privati di bloccare ogni tentativo di vendita del bacino prima della pronuncia della Cassazione. Una situazione intricata, considerato che fra i soci della Porto di Imperia Spa c’è anche lo stesso Comune.