Niente Händel nelle chiese della Diocesi, Suetta: “E’ musica profana”
Il parroco di Perinaldo costretto a rivedere il programma dei concerti serali
Perinaldo. “Reverendo signor parroco, con mio disappunto ho visto affisse e pubblicate su Internet le locandine annuncianti due concerti programmati per i giorni martedì 25 e domenica 30 luglio nella chiesa di San Nicolò in Perinaldo nell’ambito della rassegna “Terre di confine Perinaldo Festival”.
Inizia così la missiva inviata dal vescovo della diocesi di Ventimiglia-Sanremo monsignor Antonio Suetta a padre Carlo Crignola, parroco della chiesa di San Nicolò da Bari, nel borgo dell’entroterra, nella quale il vescovo ha chiesto che il programma di un concerto, previsto per il 6 agosto, venga modificato per poterne autorizzare lo svolgimento in chiesa.
Il motivo? Nonostante si tratti di un concerto e non di esecuzioni sonore durante la liturgia, in chiesa non possono essere eseguiti brani profani come quelli che invece sono stati messi in calendario, forse senza pensarci, dall’ignaro parroco. In particolare, ad essere “censurati” sono tre brani del compositore tedesco naturalizzato inglese Georg Friedrich Händel: suite II da “Water Music”, “Trio di Händel” e suite da “Music for the Royal Fireworks”.
Suetta, che ha comunque approfittato della lettera per ringraziare padre Crignola “del suo prezioso ministero e per porgerle un cordiale e fraterno saluto”, ha bacchettato il parroco per la mancata richiesta di autorizzazione relativa ai concerti. Eppure il codice del diritto canonico parla chiaro: lo fa presente il vescovo nella missiva che per motivare la ferrea decisione presa, ha richiamato all’attenzione del suo pastore la norma del canone 1210 del codice di diritto canonico, la lettera della Sacra Congregazione per il Culto divino del 5 novembre 1987 sulla musica nelle chiese al di fuori delle celebrazioni liturgiche, le disposizioni sui concerti nelle chiese della Conferenza episcopale ligure del 13 dicembre 1991 nonché il “mio decreto circa l’utilizzo degli edifici sacri per esecuzioni musicali del 20 giugno 2015”.
Tutti testi che regolarizzano l’esecuzione di brani all’interno di un edificio religioso, le cui norme vengono applicate in modo stringente dal vescovo della diocesi ponentina Antonino Suetta. I tre brani depennati, infatti, sono tutti “profani” e non scritti per la chiesa.