Imperia, furto in casa del procuratore capo Grazia Pradella: rubati effetti personali e documenti

Inquietante episodio ora oggetto d’indagine da parte della digos e della squadra mobile
Imperia. Un’inquietante azione criminale è stata messa a segno martedì 18 luglio scorso ai danni del procuratore capo Grazia Pradella. Ignoti si sono introdotti nella sua abitazione, di giorno, ed hanno rubato numerosi preziosi di valore appartenuti al magistrato un fascicolo ed una cartellina contenente varia documentazione, tralasciando invece un portafogli da donna con all’interno una somma di denaro in contanti (in particolare è stata asportata copia di fascicoli che il magistrato custodiva a casa per studiarli ndr).
Al momento del colpo il magistrato non era in casa, ma in ufficio (se ne è accorta tornando nel pomeriggio) e i ladri hanno sfondato la porta principale per poi accedere all’interno. Probabile che abbiano studiato il colpo nei minimi dettagli. Una vicenda per la quale gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo anche per il ruolo ricoperto dalla vittima del colpo. Si lavora alacremente per individuare i mandanti. Senza escludere che possa essere stato compiuto un furto su commissione. L’appartamento del magistrato è stato anche ispezionato dagli uomini della scientifica a caccia di impronte. Il caso è seguito dalla Procura della Repubblica di Torino.
Grazia Pradella, 57 anni, era arrivata a Imperia nel giugno del 2014 come procuratore aggiunto dopo l’accorpamento del tribunale di Sanremo a quello del capoluogo. E’ diventata procuratore capo dopo che, nel novembre dell’anno scorso, Giuseppa Geremia è stata trasferita a Genova. La donna vive sotto scorta, con la sua famiglia, dall’aprile del 1995, quando le era stata le affidata la nuova inchiesta sulla strage di piazza Fontana. Nei due anni successivi ha ricevuto decine di telefonate di minacce.
Tra le inchieste di cui si è occupata negli ultimi anni: lo scandalo della clinica milanese Santa Rita (impianto accusatorio confermato dalla sentenza, il 28 ottobre 2010: condannato a 15 anni l’ex primario Pier Paolo Brega Massone), il manifesto «Via le Br dalle procure» apparso a Milano prima delle elezioni amministrative del 12 giugno 2011. Del caso si sta occupando la polizia con la digos affiancata dalla squadra mobile.