Il carcere di Imperia? Per i sindacati dei baschi azzurri “è una polveriera pronta a esplodere”




Il personale è ridotto all’osso e i detenuti sono una novantina, tante le criticità
Imperia. Le segnalazioni inoltrate sia agli uffici regionali che a quelli romani sono numerose. Nessuna ha mai ottenuto una risposta. Ma a detta del Sappe, il sindacato che tutela il personale della polizia penitenziaria, il carcere di Imperia “è una polveriera pronta ad esplodere”. “Baschi azzurri” sul piede di guerra che continuano a subire un particolare clima di violenza, esposti all’aggressività dei detenuti che, a loro volta, subiscono l’assenza di interesse verso i loro problemi. Questa mattina hanno manifestato davanti alla casa circondariale di via don Abbo. A questa iniziativa si aggiungerà all’astensione di tutto il personale di Polizia dal consumare il pasto nella mensa di servizio in segno di protesta. E con loro c’era anche il consigliere regionale della Lega Nord Alessandro Piana. “Bisogna dire basta alle parole e iniziare seriamente a domandarsi come è possibile gestire un carcere in queste condizioni, come si potrà intervenire in caso di urgenza e con che coraggio si accuserà il poliziotto che subisce la negatività del sistema. Res non verba”, sottolineano i sindacati.
Manifestazioni pubbliche che iniziano da Imperia per proseguire nel resto della regione, fanno sapere i sindacati. “Quello di Imperia rappresenta uno dei sei istituti della Liguria caratterizzato da una carenza d’organico inaccettabile, dove il personale non può godere delle ferie, dove si riversano gli arrestati di una parte della provincia di Savona, priva di carcere, sino al confine con la Francia”.
Che cosa succede dietro le sbarre è presto detto. “Vi sono detenuti che sono costretti a condividere i loro spazi con persone che hanno diversi problemi e che per loro la detenzione è sconsigliabile per malattie di tipo psichiatrico”, sottolinea Lorenzo Michele, segretario regionale del Sappe Liguria.
E proprio a Imperia la situazione è diventata preoccupante: oggi sono 90 reclusi e il personale in servizio è assolutamente insufficiente. “Oggi è in carenza di 25 unità. Inoltre – sostiene Lorenzo Michele – va anche considerato che 6 poliziotti sono andati in pensione ed altri 3 andranno tra pochi mesi, aggiungiamo l’insufficiente presenza di medici per la gestione di detenuti.
Anche il personale in servizio a Sanremo è già in stato di agitazione con il personale che si astiene dalla mensa, ma la protesta si estenderà anche a Genova Marassi. “E’ il carcere più problematico della Liguria, dove oltre alle aggressioni subite dal personale, perdurano gli eventi critici senza che la Direzione ponga interventi seri per l’incolumità del personale”, dice Lorenzo Michele.