Freddy Colt, bilancio di 20 anni di carriera amaro “Sanremo soffoca i suoi figli, dove è finita la città della musica?”

27 luglio 2017 | 12:18
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Freddy Colt, bilancio di 20 anni di carriera amaro “Sanremo soffoca i suoi figli, dove è finita la città della musica?”
Freddy Colt, bilancio di 20 anni di carriera amaro “Sanremo soffoca i suoi figli, dove è finita la città della musica?”
Freddy Colt, bilancio di 20 anni di carriera amaro “Sanremo soffoca i suoi figli, dove è finita la città della musica?”

La critica di Freddy Colt non è contro l’amministrazione od i politici ma contro quella parte di città che non comprende il talento e che fa di tutta un’erba un fascio a scapito delle professionalità locali

Sanremo. Compie 20 anni di onorata carriera artistica in città ma per Freddy Colt, al secolo Fabio La Cola noto musicista e storico del jazz nostrano e non solo, si tratta di un compleanno amaro. Dall’euforia del principiante del 1997 quando ai tempi dell’amministrazione Bottini fu incaricato assieme ad altri di organizzare le manifestazioni estive del comune, alla delusione del professionista che in tempi recenti si sente un po’ messo da parte.

Non è piacevole – ha detto Freddy Colt – essere messo all’angolo nella propria città, non c’è rispetto delle professionalità. C’è bisogno di progettazione e non di improvvisazione. Il massimo che questa città ti dà è una pacca sulla spalla, mi sarei aspettato qualcosa in più, sono ormai insofferente alla routine.”

La critica di Freddy Colt non è contro l’amministrazione od i politici ma contro quella parte di città che non comprende il talento e che fa di tutta un’erba un fascio a scapito delle professionalità locali. “Io sono – prosegue Colt – ai ferri corti con la città e sono un po’ ad un capolinea: finita la stagione estiva mediterò sul mio futuro. Sanremo purtroppo, soffoca i suoi figli e non c’è gerarchia di valori e allora mi viene da fare una domanda: dove è finita la città della musica?”

Ma non tutto però è da buttare via secondo il musicista: “Ci sono anche segnali positivi, come i tanti locali che organizzano serate di musica dal vivo ma mancano le basi per definirsi una città della musica, dopo 20 anni è peggio di prima.”