luogo storico unico |
Altre News
/

Dolcedo si prepara alla “Notte de Cansùn” a Santa Brigida

20 luglio 2017 | 19:01
Share0
Dolcedo si prepara alla “Notte de Cansùn” a Santa Brigida

La particolarità della serata sta nel fatto che è la prima volta, da tantissimi anni, la cappella ospita un evento pubblico

Dolcedo. Sono già una quindicina gli artisti che hanno aderito alla Notte de Cansùn a Santa Brigida, prima rassegna di canzoni popolari e d’autore in lingua ligure che si terrà sabato 22 luglio dalle 20 alle 24 nello splendido scenario della cappella sconsacrata di Santa Brigida, sulle alture di Dolcedo, immersa nel verde delle colline e a poca distanza dai boschi del Monte Faudo.

“Ci sono tutte le prerogative perché sia una serata memorabile – annunciano gli organizzatori dell’ Associazione U Casô Növu, promotori della storica serata insieme al Comune dolcedese – facciamo un appello a tutti i soci e i volontari di Dolcedo e della Val Prino affinché segnalino la loro disponibilità a collaborare alla manifestazione”.

La particolarità della serata sta nel fatto che è la prima volta, da tantissimi anni, che la cappella di Santa Brigida, a circa 8 km da Dolcedo sulla strada che conduce ai piedi del Faudo e sul valico verso Pietrabruna e la vallata di San Lorenzo, ospita un evento pubblico. Di origini medioevali, l’edificio venne ricostruita nel 1425, come si legge nell’iscrizione sul portale.

L’esterno è in pietra grezza, solo in parte intonacata. In pietra sono i due portali, quello di facciata, ad arco leggermente acuto, con architrave decorato da una croce e sostenuto da due mensole stilizzate, e quello sul fianco ovest, col simbolo dell’Agnus Dei, scolpito nell’architrave. La facciata veniva utilizzata, in antichità, come rifugio per i pellegrini. Alcuni anni fa sono stati scoperti affreschi tardo medioevali nella conca dell’abside, al vaglio della della Soprintendenza ai beni artistici della Liguria.La piccola cappella deve soprattutto la sua fama a una leggenda: si narra che proprio lì Santa Brigida passò, recandosi a Roma nel 1340, scacciando Satana. Secondo la fantasia popolare, sul passo dove oggi sorge la cappella, ogni tanto “ci balla il diavolo”. La notte del 31 agosto, quella dell’incontro tra la Santa e il Demonio, “chiunque si avventurasse sulla collina potrebbe incontrarlo”.

E lì da qualche parte, nel fondovalle, pare ci sia ancora una pietra scavata nella roccia con impressa la sagoma del ginocchio di Satana, lasciata cadendo durante la sua fuga dopo il segno della croce di Santa Brigida.