Sull’Aurelia ciclisti nel mirino degli automobilisti: “Non solo colpi di clacson, ma anche aggressioni e bottigliate d’acqua”

6 luglio 2017 | 18:54
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Sull’Aurelia ciclisti nel mirino degli automobilisti: “Non solo colpi di clacson, ma anche aggressioni e bottigliate d’acqua”

L’eterna guerra tra quattro e due ruote si consuma sul capo Berta tra Diano Marina e Imperia, ma anche più in là verso San Lorenzo

Imperia. “La strada è di tutti quando si è in gruppo ci si diverte di più”, così la pensano i ciclisti, ma non la pensano allo stesso modo gli automobilisti. Soprattutto nei weekend, specie la domenica, l’Aurelia si trasforma in una pista per corridori. L’eterna guerra tra quattro e due ruote si consuma sul capo Berta tra Diano Marina e Imperia, ma anche più in là verso San Lorenzo.

Bici che procedono a passo d’uomo e automobilisti che esasperati si mettono in coda. Ma a volte capita anche di peggio. “Domenica scorsa – racconta Francesco Verzoli a Riviera 24 – mi trovavo con altri amici quando sono stato affiancato da un’auto. Il passeggero mi ha bagnato dalla testa ai piedi con una bottiglia. Ho perso il controllo della bici finendo contro il muro. Per fortuna nulla di male, ma poteva andare peggio perchè ho il ginocchio ancora dolorante. Ma un mese fa un nostro amico, mentre percorreva l’Aurelia proprio ai piedi di capo Berta, è stato addirittura aggredito da un automobilista”. Per il malcapitato ciclista non solo una profonda ferita ad una gamba dopo essere stato stretto contro la parete rocciosa, ma anche uno scontro verbale con l’automobilista che lo ha spinto a terra dopo essersi rialzato.

Casi del genere sono capitati anche su capo Mimosa, tra Cervo e Andora. “E’ diventata un po’ un gioco di forza, siamo d’accordo che noi certe volte diamo noia perché rallentiamo, però – dice un altro ciclista amatore – basterebbe un semplice colpo di clacson per avvisarci, invece di voler per forza sorpassarci e magari rischiare di farci cadere. Ok anche noi siamo in difetto perché magari andiamo in coppia e le auto sono costrette a rallentare, però è anche l’automobilista ad essere altrettanto scorretto”.