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Vuoti normativi e strutture anacronistiche, le sfide del settore balneare in Riviera secondo Oneglio (Fiba)

6 giugno 2017 | 07:03
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Vuoti normativi e strutture anacronistiche, le sfide del settore balneare in Riviera secondo Oneglio (Fiba)

Il presidente regionale Fiba/Confesercenti spiega i problemi che il settore balneare deve affrontare sotto la direttiva Bolkestein

Imperia. Evoluzione dei bisogni, vuoti normativi, infrastrutture e strutture anacronistiche: Gianmarco Oneglio, titolare dei Bagni Oneglio a Imperia e presidente regionale Fiba/Confesercenti racconta le sfide che il settore balneare della Riviera deve oggi affrontare soprattutto all’ombra della direttiva Bolkestein.

La stagione balneare in Riviera ha appena tagliato il nastro di partenza, come è iniziata?

È iniziata molto bene. In valori percentuali, i primi 4 mesi del 2017 hanno registrato un +9% di arrivi e un +5% di presenze rispetto allo stesso periodo nel 2016. Su tali assunti, prevediamo di raggiungere +4% per l’intera stagione, ovviamente condizioni meteo permettendo.

Nel corso degli anni le esigenze e le modalità di fruizione dei lidi da parte di residenti e turisti come sono cambiate?

Rispetto al passato, il turismo è fortemente cambiato. Se fino a qualche anno fa il turista prediligeva soggiorni lunghi, anche della durata di un mese, in una sola località, adesso opta la formula del fine settimana poiché vive le vacanze come un’esperienza di viaggio. Tenendo in considerazione le nuove esigenze, oggi l’offerta turistica non può più essere strutturata esclusivamente sul pacchetto mare e sole ma deve tenere conto di altri aspetti qualitativi, come ad esempio gli eventi collaterali. La maggior parte degli stabilimenti balneari ora offre anche servizi dedicati all’attività ludica-ricreativa, quali baby dance, animazione, aperitivi serali. Ovviamente bisogna puntare sempre sulla qualità e non sulla quantità.

Quali sono le criticità del settore balneare oggi?

Le criticità del settore balneare oggi sono sostanzialmente due. La prima riguarda la mancanza di una normativa quadro che dia certezze alle imprese, perché finché non si deciderà come e quando queste imprese potranno avere rinnovate le concessioni demaniali è ovvio che gli imprenditori balneari non investono nella riqualificazione delle loro aziende. La seconda riguarda le infrastrutture stradali e le strutture ricettive. Purtroppo la Riviera come tutta la regione Liguria paga pegno nell’ambito dei trasporti, in quanto ha autostrade e strade vecchie che non si sposano con il turismo di weekend generando alti picchi di vetture. Senza contare che l’Autostrada dei fiori è una delle più care d’Italia. Lo stesso vale per le strutture ricettive che derivano dalla vecchia cultura delle pensioni e dei piccoli alberghi familiari: poche sono quelle appartenenti a catene internazionali e molte sono quelle che hanno difficoltà a reinvestire per adeguarsi alle esigenze del turista del 2000. Il turista che cerca l’aria condizionata, il wifi,l’insonorizzazione degli ambienti e tanto altri servizi aggiuntivi per i quali è disposto anche a pagare di più.  

Quali consigli si sente di dare a chi vuole aprire uno stabilimento balneare?

Sinceramente, in questo momento il settore balneare è un comparto molto difficile. A mio parere è uno dei lavori più belli del mondo perché lo si svolge con gli amici e all’aria aperta. Però non credo che oggi sia consigliabile investire in tale settore. Oltre a tenere conto del pacchetto sopra illustrato, le statistiche fotografano un quadro non del tutto positivo. Secondo le indagini svolte, infatti, il 70% dei nuovi imprenditori non raggiunge i 4 anni di concessione, lasciandola dopo due. Ciò vuol dire che la pressione fiscale, quella normative nonché le esigenze e le insicurezza del comparto sono tali da non permettere una pianificazione a medio-lungo termine. Il margine di rischio è alto, senza contare l’ingente quantitativo di risorse che tale impresa necessità. E’ un periodo di transizione e come tale, prima di qualunque investimento, dunque, consiglio di aspettare la nuova e tanto attesa legge.

Intervista realizzata in collaborazione a DCT (Dianoia Consulting Team)per #RealTimeBusiness, la rubrica di Riviera24.it dedicata al mondo imprenditoriale e del libero professionismo. Per domande o informazioni scrivi a rubricartb@gmail.com; oppure segui le discussioni sul gruppo facebook #RealTimeBusiness: un team di esperti ti aiuterà a risolvere i problemi della tua impresa