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Un imperiese a Torino: “Un delirio. Gente schiacciata. Noi illesi”

4 giugno 2017 | 08:15
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Un imperiese a Torino: “Un delirio. Gente schiacciata. Noi illesi”
Un imperiese a Torino: “Un delirio. Gente schiacciata. Noi illesi”
Un imperiese a Torino: “Un delirio. Gente schiacciata. Noi illesi”
Un imperiese a Torino: “Un delirio. Gente schiacciata. Noi illesi”

Secondo Angelo Sanna, questore di Torino ex dirigente a Sanremo, a scatenare il panico “potrebbe essere stato un petardo”

Imperia. “Un delirio. Gente schiacciata. Noi illesi”. C’era anche Raffaele Parodi, il titolare di “16 games”, il negozio di videogiochi a Oneglia, tra la folla impazzita ieri sera in piazza San Carlo a Torino. Testimone, suo malgrado, di quanto è successo durante la partita Real Madrid-Juventus che veniva trasmessa sui maxischermi e del fuggi fuggi che ha provocato centinaia di feriti.

“Noi stiamo tutti bene. A Torino feriti e forse morti. Cedimento di un terrazzo sulla piazza. Noi illesi”, racconta agli amici chiedono di sapere che cosa è successo. “Siamo ancora a Torino. Non avete idea. Un’apocalisse. Centinaia di feriti. Gente sotto shock. Eravamo in centro della piazza e il rumore delle bottiglie faceva sembrare che ci fosse un camion che falciasse la gente nella piazza”. Qualcuno ha subito pensato ad un attentato tipo Nizza o Berlino. E’ stato un delirio con gente che correva all’impazzata. Alcuni hanno raccontato di essere stato travolti da un’onda umana, “uno tsnunami di proporzioni gigantesche”. Momenti di panico e di grande panico che neppure Raffaele potrà dimenticare.

E c’era anche un altro imperiese, Gabriele Comiotto: “Con Fabio Delucchi e Raffaele Parodi eravamo al centro della piazza poco dopo la statua col cavallo, quello ci ha fatto un po’ da spartiacque, anche se son caduto ma non mi son fatto niente. Ad un certo punto ho sentito rumore di acciaio, sembrava il crollo di una struttura. Non si è capito. Erano scene tipo l’Heysel“. Lo stesso Gabriele non si è reso conto di quanto è accaduto. “Non mi sono reso conto, ho visto del fumo grigio in lontananza e sentito rumore di acciaio, sembrava che fosse l’inizio di un attentato e scappavano tutti, ma è stata organizzata malissimo, abusivi che vendevano birra in bottiglie di vetro, sicurezza zero, c’erano vetri ovunque e gente a terra ferita dai vetri”.

Si è sentito uno scoppio prima? Tipo grosso petardo? “Non me ne sono reso conto, non si capisce se è stato l’insieme delle due cose”, ha raccontato il tifoso che poi ha raggiunto un campeggio a Venaria dove ha trascorso la notte.

Tutto è accaduto verso le dieci e mezza di sabato sera, in piazza San Carlo: c’è stata una fuga nel panico di centinaia di persone che si erano radunate per seguire la finale di Champions League. Almeno un migliaio le persone che sono rimaste ferite dopo una grande ressa e una violenta fuga generale, le cui cause non sono ancora state chiarite: secondo l’ipotesi che circola di più, le persone sono scappate — poco dopo il terzo gol segnato dal Real Madrid — dopo l’esplosione di uno o più petardi, scoppiati in mezzo alla folla in un angolo della piazza accanto al maxischermo.

Tra i feriti, sette sono stati ricoverati in ospedale con codice rosso, fra cui una donna in prognosi riservata e un bambino di sette anni che ieri sera, al momento del ricovero, si trovava in gravi condizioni. Secondo Angelo Sanna, questore di Torino, che in passato era stato a Sanremo come dirigente del commissariato, a scatenare il panico “potrebbe essere stato un petardo, fatto esplodere forse in modo incosciente”.