Ubriaco affronta un controllore di un treno con una bottiglia, a difenderlo l’imperiese Ripepi

11 giugno 2017 | 11:22
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Ubriaco affronta un controllore di un treno con una bottiglia, a difenderlo l’imperiese Ripepi

Disavventura per l’attore imperiese che si trovava a bordo di un treno partito da Genova e diretto a Ventimiglia

Imperia. Protagonista, suo malgrado, di un’aggressione a bordo di un treno l’imperiese Eugenio Ripepi ha difeso un controllore da uno sconosciuto che lo ha affrontato armato di una bottiglia di vetro.

Arriva proprio da un noto uomo di spettacolo l’ennesima denuncia di un episodio di pericolo avvenuto a bordo di un treno Intercity da Genova. Eugenio Ripepi, che oltre ad essere un noto musicista, regista e attore è anche istruttore di “Krav Maga”, conoscenza utile che gli è servita proprio in questa occasione. “Sono stato protagonista di questa brutta vicenda che ha visto coinvolto principalmente me e altre persone che erano su questo treno, all’improvviso un ragazzino visibilmente alterato, in preda ai fumi dell’alcool, con una bottiglia di vetro ha iniziato a dare in escandescenza, cominciando a spintonare la gente in cerca del controllore in modo molto violento, si sono messi in mezzo altri due ragazzini, sono volati anche dei ceffoni e stava per finire male a quel punto mi sono fatto largo tra la gente e ho fatto quello che si chiama, nel servizio d’ordine, il contenimento ossia mi sono frapposto a 45° gradi, come si dice nella nostra disciplina, nella zona buia dell’aggressore impedendogli l’attacco e ostruendogli la via di fuga e non permettendogli di avere del terreno per avanzare e aggredire le persone che erano sul vagone“. Un amico di questo individuo lo ha buttato giù dal treno e anche io sono sceso, sono arrivate poi le forze dell’ordine e hanno portato via l’aggressore“, dice Ripepi.

L’artista Eugenio Ripepi prontamente è intervenuto, senza neanche pensarci, in questo episodio di violenza mettendo a disposizione della collettività, in questo caso, tutta la sua conoscenza in arti marziali e non solo il suo talento artistico: “Mi sono addestrato per sette anni in questa disciplina, molto dura, in cui mi sono anche rotto le ossa con questi israeliani, questa è l’unica federazione riconosciuta da Israele qui in Italia in ponente, ma la cosa che mi preme denunciare e che io sto bene grazie al mio addestramento, motivo per cui non è successo davvero nulla di grave, sia per me che per gli altri. Ho fatto in modo di prevenire l’attacco. Ritengo sia importante che il personale dei treni venga addestrato, in questa fase in cui lo Stato è totalmente assente e ci troviamo direi, quasi, in un profondo medioevo sociale“, conclude.