Soldi versati all’Amat “ingiustamente”, ora anche altri Comuni hanno avviato verifiche e accertamenti

Una situazione complessa quanto delicata che chiama in causa la Spa di Imperia
Diano Marina. Il Comune di Diano Marina dal 2000 ad oggi avrebbe versato ingiustamente all’Amat 14.723.802.03 di euro per la fornitura dell’acqua.
Una situazione che si è trasformata in un vero e proprio terremoto tanto che la giunta comunale ha autorizzato il sindaco Giacomo Chiappori a costituirsi e resistere in giudizio ed eventualmente a promuovere domande riconvenzionali e giudizi arbitrari in nome e per conto del Comune davanti al Tribunale di Imperia contro l’Amat Spa. Ma ci sono altri Comuni che in passato hanno firmato una convenzione per l’utilizzo del Roja Bis che, in modo analogo, potrebbero battere cassa. Si tratta di quelli di San Bartolomeo al Mare, Cervo, Andora, San Lorenzo, Costarainera e Cipressa.
“I controlli si fanno sempre – dice il sindaco di San Bartolomeo Valerio Urso – a maggior ragione in momenti come questi dove le amministrazioni devono garantire servizi ed evitare di far pagare altre tasse ai cittadini. Anche nel nostro Comune – ecco la conferma del sindaco – stiamo facendo le dovute verifiche e vogliamo ovviamente vederci chiaro. Non accusiamo nessuno, ma ora che nel Comune vicino è saltato fuori il problema stiamo facendo dei controlli”.
Le amministrazioni intendono capire se ci sono state delle forniture d’acqua pagate in eccesso e quindi se la convenzione per la fornitura dalle condotte del Roja Bis abbia subito delle variazioni che eventualmente non sono state comunicate.
Tra l’altro, non più tardi di una settimana fa, Carlo Capacci, il sindaco del Comune di Imperia, azionista di maggioranza di Amat era intervenuto con un post su Facebook aveva sottolineato la “legittimità dell’operato del Comune di Diano Marina”. “I cittadini dianesi devono essere contenti per aver scoperto oggi di essere stati amministrati per anni da politici che dichiarano di essersi accorti di aver pagato ingiustamente … mi pare ci fosse un contratto … qualcuno lo avrà firmato o no? Non penso che Amat abbia messo in pratica pratiche estorsive”. Ed è proprio quello che ora, a quanto pare, non solo Diano Marina anche altri Comuni vorrebbero sapere.
Vero anche che la stessa Amat, dal canto suo, ha chiesto il pagamento in via solidale tra di loro (Comune di Diano Marina e Società Rivieracqua S.c.p.a.) e nel termine di legge, in favore del ricorrente, della somma capitale di 334.580,80 euro, oltre, agli interessi di mora dalle scadenze delle singole fatture ex artt. 4 e 5 d. Lgs. 231/2002 al saldo effettivo…omissis…”. Da qui è nata l’esigenza di avviare una procedura di Atp, ovvero accertamento tecnico preventivo.