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Sciopero degli avvocati a Imperia, salta l’udienza per l’attentato alla sala scommesse

10 giugno 2017 | 19:23
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Sciopero degli avvocati a Imperia, salta l’udienza per l’attentato alla sala scommesse
Sciopero degli avvocati a Imperia, salta l’udienza per l’attentato alla sala scommesse
Sciopero degli avvocati a Imperia, salta l’udienza per l’attentato alla sala scommesse
Sciopero degli avvocati a Imperia, salta l’udienza per l’attentato alla sala scommesse

I difensori si astengono dalle udienze e il caso è destinato a slittare ancora

Imperia. Era già successo a marzo e succederà anche lunedì prossimo. L’udienza davanti al giudice Paolo Luppi per l’attentato alla sala scommesse “Eurobet” di via del Collegio a Oneglia, avvenuta nel novembre del 2015, slitterà ancora. Motivo? Da lunedì è in programma un nuovo sciopero degli avvocati penalisti e anche quelli impegnati nella vicenda che difendono Alessio Alberigo, Michele Mucciolo, Ippolito Trifilio e Mretjev Isamajlukaj si asterranno da questa e da altre udienze.

Di certo la vicenda non arriverà in un’aula del tribunale ma si fermerà al piano gip con due strade diverse: patteggiamento e rito abbreviato.  In particolare per Trifilio, Alberigo e Mucciolo i legali hanno deciso di optare per il rito abbreviato. Per Mretjev Isamajlukaj è previsto il patteggiamento della pena.

Secondo le indagini condotte dalla squadra mobile Michele Mucciolo e Alessio Alberigo, due dei tre gestori della sala scommessi, erano stati loro ad aver organizzato un tentativo di truffa all’assicurazione. La notte tra l’1 e il 2 novembre 2015 l’esplosione dopo l’incendio che aveva distrutto la sala scommesse, aveva rischiato di far crollare l’intero edificio, oltre ad aver causato la morte di due attentatori albanesi di 19 e 29 anni, Berti Jakupaj morto sul colpo e Aramit Ismajlukaj deceduto in ospedale per le gravi ferite.

Sarebbe stato Ippolito Trifilo ad aver messo in contatto i due titolari della sala scommesse con gli albanesi. Per l’accusa c’era la volontà di truffare l’assicurazione e ricevere un risarcimento di circa 120mila euro, dopo 5mila euro già sborsati dalla compagnia assicurativa.