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Riflessioni urbane: la città e le sue storie

30 giugno 2017 | 09:21
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Riflessioni urbane: la città e le sue storie

Ogni luogo ha la sua emozione, la sua sensazione spaziale, inconscia e latente

I luoghi del vivere, dell’abitare, del lavoro, del divertimento. Ogni luogo ha la sua emozione, la sua sensazione spaziale, inconscia e latente. Ogni “luogo” dovrebbe migliorare la qualità della vita, aumentare la produttività, il benessere del pubblico e tutelare la salute psicofisica di chi lo “abita”.

Da sempre pensare il proprio ambiente e abbellirlo è un istinto naturale, atavico, sentito in ognuno di noi. Da oggi però la filosofia dello spazio vissuto ha delle caratteristiche sempre più specifiche, non più legate alla sola “estetica” ma ad un approccio olistico ad un sistema vario e interdisciplinare seguendo quindi un percorso ideale legato ai luoghi vissuti analizzandone i dettagli spaziali, le giuste cromie, gli arredi in ogni dettaglio, dal living alla cucina, dalle camere alla sala da bagno attraversando stili e tendenze tenendo sempre ben presente che il nostro lavoro dev’essere volto alla persona e non al nostro ego.

La casa è forse l’ambiente che più ci rappresenta, viviamo e diamo all’ambiente il nostro carattere, la nostra sensibilità. Le nostre passioni determinano gli arredi, i colori, gli equilibri ed i contrasti. Il primo passo per entrare nel nostro “mondo” è l’ingresso: idealmente è il confine tra il dentro e il fuori, varcare la soglia e oltrepassare la porta è il limite tra due diverse realtà distinte a livello fisico e inconscio ma legate da una percezione del luogo in cui viviamo molto forte: il dialogo con la città. Il “dentro e il fuori” sono fonte di ispirazione. Guardare, osservare, lasciarsi trasportare dalla luce, dall’orientamento, dalle vibrazioni che ogni luogo emana, senza mai dimenticare di fare una passeggiata riflessiva nel quartiere, nella via o nella piazza dove avviene il passaggio tra il “dentro e fuori”. Creare un legame tra la città e le sue storie di vita quotidiana.

Non solo estetica, non solo design, non solo moda. Una casa è prima di tutto un pensiero, un richiamo, un’idea. Ogni microcosmo abitativo è parte di un tutto, prende vita con le persone che lo abitano, si nutre della presenza e del possesso dello spazio come un abito indossato. Esistono relazioni tra la città e i suoi interni abitativi, i negozi, i luoghi di ritrovo. E’ un continuo dialogo fatto a volte di silenzi, di pause, di lunghe riflessioni.

Ma è un dialogo che continua e non cesserà mai di esistere. La facciata di un palazzo, la vetrina di un negozio, un portone, una via. Le persone camminano distratte oppure attente, osservano o camminano sognanti a seconda della propria sensibilità, ma tutte hanno una conversazione silente con la città. Odori, tattilità, vista. Ogni cosa scivola tra le vie senza fine, come in un percorso a ostacoli ripetuto talmente tante volte che diviene naturale.

Nonostante l’abitudine e la ripetizione gestuale, quando ci troviamo tra il nostro “dentro e fuori” abbiamo quell’attimo in cui riconosciamo la nostra casa, il nostro corpo si rilassa, il rumore della serratura, gli odori, i colori che ci accolgono e ci accompagnano in una dimensione naturalmente sicura. La città e il nostro interno abitativo convivono e si nutrono l’uno dell’altro. Si leggono, si respirano, si annodano creando un legame che si percepisce nitido e forte nel momento in cui varchiamo la nostra soglia.

Il nostro confine tra la città, le sue storie e la nostra vita.

Paolo Tonelli

www.paolotonelli.com

www.facebook.com/sanremoturquoise