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Raddoppio Fs: dopo l’Andora-San Lorenzo, un passo avanti anche per la Finale-Andora

2 giugno 2017 | 12:20
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Raddoppio Fs: dopo l’Andora-San Lorenzo, un passo avanti anche per la Finale-Andora

Respinti dal Tar della Liguria i quattro ricorsi presentati da tre associazioni ambientaliste che contestavano il progetto

San Lorenzo al Mare. Sei mesi dopo l’inaugurazione del raddoppio dei binari tra Andora e San Lorenzo al mare, a ponente sindaci e utenti auspicavano che si potesse sbloccare la situazione anche per l’altro tratto ancora a binario unico tra Finale Ligure e Andora.

Proprio ora sono stati respinti dal Tar della Liguria i quattro ricorsi presentati da tre associazioni ambientaliste che contestavano il progetto sul raddoppio ferroviario tra Andora e Finale Ligure. Controparti in causa il Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica, quattro ministeri, la Regione Liguria, le Province di Imperia e Savona, i Comuni di Albenga, Finale Ligure, Borgio Verezzi, Tovo San Giacomo, Pietra Ligure, Borghetto Santo Spirito, Ceriale, Villanova d’Albenga, Alassio, Laigueglia, Giustenice e Andora e Rete Ferroviaria Italiana. Nello specifico veniva contestata la mancanza di una nuova “Valutazione di Impatto Ambientale” e si chiedeva di valutare possibili alternative, tra queste anche quella di non procedere al raddoppio in quel tratto.

Oltre alla mancanza di un VIA aggiornato i comitati contestavano anche che, non erano state tenute in considerazioni le zone di rilievo ambientale che saranno attraversate dalla strada ferrata e che ne sarebbero compromesse. Inoltre, veniva denunciato il pericolo di crollo di case ad Alassio che potrebbe derivare dall’esecuzione dei lavori, i disagi alle aziende agricole di Albenga e alla viabilità. Su tutti questi punti, tuttavia il Tar ha evidenziato come le doglianze fossero generiche: “il collegio nota che la doglianza non specifica quali siano i rischi che concretamente potrebbero derivare ai beni indicati, quali i ricorrenti che sarebbero lesi dalla nuova linea, quale sarebbe il danno concretamente prevedibile alle case ed all’agricoltura”. Il raddoppio ferroviario andrà dunque avanti.