“Orti Insieme”, tra recupero del territorio ed esempi di integrazione possibile #videointervista

4 giugno 2017 | 16:20
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“Orti Insieme”, tra recupero del territorio ed esempi di integrazione possibile #videointervista

Non profit nata nel 2013, si spende per la salvaguardia del territorio e la rigenerazione delle serre abbandonate.
Da novembre vive un’esperienza di integrazione con alcuni migranti, che ricambiano dell’accoglienza aiutando i volontari a lavorare la campagna.

Ventimiglia. Dopo la prima intervista dedicata all’agricoltura biodinamica, ci ha contattati l’associazione “Orti Insieme”, attiva nel quartiere di San Secondo della città di confine. Partiti in 10, oggi sono iscritti oltre 50 volontari.

Incontriamo Debora, Giorgio e Sandra che ci raccontano di questo progetto. Propongono un’idea alternativa di società, nella quale una comunità auto-produce il necessario per la sua sussistenza, senza inquinare la natura o alterarla.
Una società basata sul dare per avere. Tutti possono godere dei frutti della terra in proporzione all’impegno che mettono nel coltivarla.

Gli “Orti” vivono, dal novembre dell’anno scorso, anche un’esperienza di integrazione. Ibrahim e Amadou sono dei richiedenti asilo che vengono ospitati presso la struttura del seminario di Bordighera. Hanno seguito la via libica e sono sbarcati in Sicilia. Oggi si trovano a Ventimiglia ma non hanno intenzione, diversamente da molti altri migranti, di raggiungere le frontiere del nord Europa. Si trovano sulle colline del quartiere di San Secondo perché non gli piace stare con le mani in mano. Preferiscono ricambiare l’accoglienza ricevuta in questo progetto di integrazione, aiutando i volontari dell’associazione nel lavorare la terra.
Non sappiamo se Ibrahim e Amadou avranno diritto allo status di rifugiati. Quando gli chiediamo come mai sono scappati dal loro Paese, la voce gli si chiude in gola e affiora un sorriso dolce e amaro. Tra la felicità di poter ricominciare a vivere e il ricordo di un passato recente fatto di violenze insopportabili.

Oltre ad Ibrahim e Amadou c’è un terzo migrante, Godwin, nigeriano, che frequenta “Orti Insieme”. Quando Ibrahim sfoggia il suo braccialetto della Juventus capiamo perché non è venuto per la video-intervista. “Godwin è tifoso del Napoli!”. E già, il giorno della registrazione c’era la partitissima della coppa dei Campioni con la Juventus a giocarsi il titolo. Per la serie: quando le rivalità sui campi da calcio si estendono anche su quelli contadini…

Chi volesse conoscere questa realtà può segnarsi sul calendario la data del 2 luglio quando, ogni anno, si ripete la festa dei volontari e si possono assaggiare i prodotti oltre che visitare le serre, in un clima di festeggiamenti e musica dal vivo.

Se vuoi proporci idee per le prossime videointerviste di #Riviera24ambiente, contattateci all’indirizzo jacopo.gugliotta@riviera24.it