Nel caos di Torino anche il difensore dell’Argentina Tos: “Di finali se ne possono giocare tante, si possono vincere o perdere ma la vita è una sola”

4 giugno 2017 | 13:25
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Nel caos di Torino anche il difensore dell’Argentina Tos: “Di finali se ne possono giocare tante, si possono vincere o perdere ma la vita è una sola”
Nel caos di Torino anche il difensore dell’Argentina Tos: “Di finali se ne possono giocare tante, si possono vincere o perdere ma la vita è una sola”
Nel caos di Torino anche il difensore dell’Argentina Tos: “Di finali se ne possono giocare tante, si possono vincere o perdere ma la vita è una sola”
Nel caos di Torino anche il difensore dell’Argentina Tos: “Di finali se ne possono giocare tante, si possono vincere o perdere ma la vita è una sola”
Nel caos di Torino anche il difensore dell’Argentina Tos: “Di finali se ne possono giocare tante, si possono vincere o perdere ma la vita è una sola”
Nel caos di Torino anche il difensore dell’Argentina Tos: “Di finali se ne possono giocare tante, si possono vincere o perdere ma la vita è una sola”

“Provare quegli attimi di terrore, sentirsi inermi e non padroni del proprio destino”

“Dopo che vivi un’esperienza come quella di ieri il calcio passa in secondo piano”: a dirlo è Cristian Tos, difensore centrale dell’Argentina Arma originario di Ivrea, riferito a quanto successo ieri sera a Torino, dove centinaia di persone sono rimaste ferite mentre stavano guardando la finale di Champions League in piazza San Carlo.

Il fuggi fuggi è iniziato per lo scoppio di un petardo, interpretato come una bomba di matrice terroristica. Tra di loro, dicevamo,  c’era anche il calciatore rossonero armese, un tipo granitico, che non si spaventa facilmente. Uno che affronta le mischie in area di rigore con il sorriso sulle labbra e la tranquillità di chi sa di avere un fisico prestante e allenato. Ma ieri sera a Torino il calcio era solo in televisione e in piazza c’era la psicosi dell’attentato. E Cristian, dal suo profilo Facebook, quel sentimento di paura lo spiega bene: “Provare quegli attimi di terrore, sentirsi inermi e non padroni del proprio destino, vedere tutta quella gente sconvolta e piena di sangue…ti fa apprezzare ancora di più la bellezza della vita”. E poi conclude: “Di finali se ne possono giocare tante…si possono vincere o perdere…ma la vita è una sola”.

Fortunatamente Tos ieri sera non è rimasto ferito. Nel corpo. Sì, perchè nella mente quella serata gli rimarrà impressa ancora per un bel po’. E da tifoso juventino ammette: “Ancora adesso alla finale non ci sto pensando, sto pensando solo a quello che è successo ieri sera”.