La Notte Bianca provoca il ritiro delle deleghe all’assessore Felici “E’ stata il casus belli”

26 giugno 2017 | 12:39
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La Notte Bianca provoca il ritiro delle deleghe all’assessore Felici “E’ stata il casus belli”
La Notte Bianca provoca il ritiro delle deleghe all’assessore Felici “E’ stata il casus belli”
La Notte Bianca provoca il ritiro delle deleghe all’assessore Felici “E’ stata il casus belli”

Ha ricordato il lavoro svolto e ringraziato i dipendenti comunali, i cittadini e le associazioni che l’hanno sostenuto

Ventimiglia. Dopo l’annuncio “shock” del sindaco della città di confine Enrico Ioculano di venerdì scorso nel quale affermava di aver ritirato le deleghe dell’assessore Pio Guido Felici, questa mattina è stata portata alla luce la motivazione: la Notte Bianca.

Sono rimasto un po’ stupito per le tante richieste su quello che era successo. Quello che ho cercato di spiegare al sindaco è che, secondo me, il mio ufficio non aveva la responsabilità perché a cinque giorni dall’evento riuscire ad organizzare un servizio di quella portata francamente non eravamo in grado, ma non era in grado nemmeno l’associazione” – spiega Felici riguardo alla motivazione che ha fatto scaturire il diverbio con il sindaco“Lui mi ha detto in sostanza che “l’ufficio era responsabile, non mi interessa” e io a questo punto non ci sto. Difendo chi so che ha lavorato, come ha lavorato in tre anni. Io gli ho detto che ero arrabbiato e che non ne avevo voglia di parlare e così lui mi ha detto “il nostro rapporto finisce qui” . E’ stato probabilmente un po’ la summa dei contrasti che abbiamo avuto. Ho avuto, più che con il sindaco, con altri contrasti su come veniva gestito il personale”.

Ora l’amministrazione comunale si ritrova senza un assessore al Turismo, alla Cultura e Manifestazioni proprio alla vigilia della stagione estiva: “Questo può essere un problema – afferma –  Come abbiamo lavorato in questi tre anni anche quest’anno abbiamo molte cose sul calendario ma altre sono ancora nella mia testa”. Sulla possibilità di collaborare con l’amministrazione dice: “Sono molto combattuto, dipenderà molto da chi gestirà il ruolo di assessore delle manifestazioni. Potrei benissimo dire di sì, il mio è un atto d’amore, dopo tre anni”. “Se un domani verrà cambiato il metodo usato finora sarebbe bene che lo spiegassero – continua – Qualcosa era nato, non tutto è perduto e non è detto che chi verrà al mio posto non lo faccia anche meglio. Auguro a Sergio Scibilia e all’amministrazione di seguire la stessa direzione”.

“Ho cercato di fare il fratello maggiore per tre anni – confessa parlando del suo rapporto con il sindaco IoculanoNon c’è un margine di ripensamento, perché il mio rapporto di stima nei confronti di Enrico non cambia, perché è stato un atto un po’ di ‘pancia’. Sono arrabbiato però nei confronti di chi non l’ha fatto ragionare, soffermare e contare dieci secondi prima di scrivere, che è una cosa diversa. Sono convinto che sia andata così. Se fossi stato lì avrei preso la penna di Enrico e l’avrei portata via. Auguro comunque ad Enrico e alla mia città di poter rialzare la testa”.

Ora l’ex assessore si occuperà del suo lavoro, della sua famiglia e sta considerando la possibilità di aiutare qualche associazione: “Mi hanno chiesto se sono con loro. Se si occupano di cose che piacciono a me e se ho tempo perché no?”.“Ora sono stanco e non ci voglio neanche pensare” – dice sulla possibilità in futuro di candidarsi come sindaco a Bordighera “La risposta che ho avuto dai cittadini è stata talmente forte che se non avessi la percezione di un egual risposta, in caso di un esempio di esperienza politica, anche da un’altra parte non lo farei. Avrei bisogno di sentire che una buona parte della città è con me a prescindere da quello che posso pensare politicamente, semplicemente perché posso dare una mano”.

Dopo aver ricordato tutte le iniziative che sono state realizzate durante la sua carica, durata tre anni, commosso ha ringraziato tutti i cittadini, le associazioni e i colleghi dell’amministrazione che si sono dimostrati solidali nei suoi confronti.