La “Lanterna dell’Aspromonte” di Giuseppe Garibaldi in mostra a Diano Marina

26 giugno 2017 | 17:51
Share0
La “Lanterna dell’Aspromonte” di Giuseppe Garibaldi in mostra a Diano Marina

Utilizzata nel tragico scontro del 29 agosto 1862, e successivamente regalata alla figlia del Rossi di cui l’“Eroe dei due Mondi” era padrino di battesimo

Diano Marina. Una giornata per scoprire e conoscere da vicino gli eroi dianesi del Risorgimento. La propone, giovedì 29 giugno a partire dalle ore 10, tramite visite guidate, il Museo Civico di Palazzo del Parco.

Nella Sezione Risorgimentale sarà così possibile ammirare i tanti protagonisti del Risorgimento dianese tra i quali si ricordano il generale Nicolò Ardoino e il “Pilota dei Mille” Andrea Rossi.

Nelle sale, tra l’altro, sono visibili bandiere, tra cui quella del piroscafo “Piemonte”, una delle due navi che portarono i garibaldini da Quarto a Marsala, divise (tra cui quella celebre dei garibaldini), medaglie, armi, documenti, nonché la famosa “Lanterna dell’Aspromonte”, utilizzata da Giuseppe Garibaldi nel tragico scontro del 29 agosto 1862, e successivamente regalata alla figlia del Rossi di cui l’“Eroe dei due Mondi” era padrino di battesimo.

ANDREA ROSSI

Andrea Rossi nasce a Diano Castello il 14 agosto 1814. Raggiunta l’età necessaria s’imbarca come mozzo sul bastimento “Muraglia”; nel 1831, tra la Sicilia e l’isola di Pantelleria, incontra per la prima volta Giuseppe Garibaldi che è comandante in seconda del bastimento “Clorinda”.

In seguito ai moti del 1834, per sfuggire alla condanna a morte, si reca assieme a Garibaldi in America Meridionale dove combattono per la libertà di quei popoli e dove il Rossi si distingue nella battaglia di Sant’Antonio (Montevideo, 8 settembre 1846).

Rientrato in Italia, nel 1859 combatte nel corpo dei “Cacciatori delle Alpi” col grado di sottotenente e nel 1860 partecipa alla spedizione dei “Mille” come comandante in seconda del piroscafo Piemonte e come pilota della spedizione stessa, progettando il piano per il passaggio dello stretto di Messina.

In considerazione dei servizi resi è nominato capitano di fregata e il 30 novembre 1860 capitano del porto di Messina; successivamente diviene capitano del porto di Trapani e in seguito della Spezia. Dopo aver partecipato alla guerra del 1866, si ritira a Diano Marina dove per alcuni anni è capo dell’Amministrazione comunale della Città. Muore il 14 dicembre 1898.

NICOLÒ ARDOINO

Nicolò Ardoino nasce a Diano Marina il 14 ottobre 1804 in una illustre ed antica famiglia; il nonno, “maire” del Cantone di Diano nel periodo napoleonico, fu insignito da Napoleone Bonaparte col titolo di barone dell’Impero mentre il padre Stefano faceva parte della Guardia d’Onore dell’imperatore.

A diciotto anni interrompe gli studi di giurisprudenza presso la Regia Università di Genova per intraprendere la carriera militare; nel 1832, a seguito degli accadimenti politici di quell’anno, abbandona il servizio militare diventando amico di Mazzini con cui partecipa a numerosi moti insurrezionali per i quali viene condannato a morte.

Per evitare l’arresto si rifugia prima in Francia e poi in Spagna, dove la contesa per la successione per il trono si era trasformata in una guerra civile.

A Barcellona Nicolò Ardoino entra a far parte dei Cacciatori di Oporto partecipando a numerosi scontri, in particolare quello per la conquista della città di Cantavieja, per la quale gli vengono assegnate la croce di cavaliere del Reale Ordine di Isabella la Cattolica e la medaglia commemorativa della battaglia. Nel 1848 ritorna in Patria dove viene arruolato nell’esercito piemontese. Muore a Diano Marina il 4 marzo 1895