In Francia è sempre guerra ai lupi. Chiedono di abbatterne almeno 50: molti vivono anche nel nostro entroterra

Sono, a modo loro, dei “transfrontalieri” che stazionano anche nelle Alpi marittime italiane
Lione. Il 22 luglio si riunirà il “Comité national loup” (CNL): in italiano “Comitato nazionale del lupo”. Ma non per salvaguardare questi canidi selvaggi. Anzi: per decidere quanti ne verranno abbattuti. Sì, perchè la Francia, in barba alle direttive europee, ogni anno ne abbatte un consistente numero di esemplari. Tra le estati 2016/17 sono stati 28 i lupi uccisi “legalmente” e nello stesso periodo 2017/18 – secondo quanto riporta Nice Matin – le associazioni di categoria d’oltralpe (soprattutto allevatori e agricoltori) ne richiederanno di abbattere almeno 50. Molti di questi, come in passato, saranno quelli del compartimento delle Alpi Marittime, quello a noi confinante e dove si concentra la maggioranza dei circa 360 esemplari presenti su tutto il territorio nazionale francese . Ma calcolando che l’areale del lupo si estende per centinaia di chilometri quadrati, non è assolutamente da escluder che gli animali in questione siano, in qualche modo, dei transfrontalieri che vivono anche nell’entroterra della Riviera di Ponente.
Come non è da escludere che se questi lupi rimarranno in Italia avranno salva la vita, visto che nel Belpaese di abbattimenti controllati non se ne parla, nonostante le richieste da parte di cacciatori, contadini e soprattutto allevatori che vedono minacciate le loro attività dal normale istinto predatorio di questi cugini selvaggi dei cani. Per la salvaguardia del lupo, logicamente, sia in Italia che in Francia, si battono diverse associazioni ambientaliste.
A onor del vero è da rimarcare come , secondo la Direzione regionale per l’Ambiente Rodano-Alpi, nel periodo 2016-2017, il numero di animali morti a causa di attacchi attribuibili a branchi di lupi, nella zona delle Alpi Marittime francesi è di 2.959 unità.