Compie un anno di vita “a Ca’ di Tacui”, home restaurant della Valle Arroscia

17 giugno 2017 | 17:08
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Compie un anno di vita “a Ca’ di Tacui”, home restaurant della Valle Arroscia
Compie un anno di vita “a Ca’ di Tacui”, home restaurant della Valle Arroscia
Compie un anno di vita “a Ca’ di Tacui”, home restaurant della Valle Arroscia

Griaziano Viazzo ha aperto un ristorante in casa per mantenere vive le tradizioni del paese

Montegrosso. Compie un anno di vita “a Ca’ di Tacui”, l’originale ristorante di Graziano Viazzo di Montegrosso Pian Latte. E’ un ristorante fatto in casa che promuove le tipicità del territorio, in particolare della Valle Arroscia come ad esempio la cucina bianca.

Lui che studia ingegneria edile (gli mancano pochi esami alla laurea), ha trasformato la propria casa in una sorta di ristorante occasionale, aperto per i viaggiatori e per tutti quelli che hanno piacere di gustare la cucina tipica del posto in cambio di un contributo economico. L’atmosfera informale, ricette di una volta e prezzi a portata di tutti sono le caratteristiche principali di questa nuova forma di sharing economy e social eating.

E così nella casa dei suoi avi, come aveva scoperto Trucioli.it, il ventiseienne ha aperto “a Ca’ di Tacui (taccone, rattoppo), dal soprannome degli antenati. Era il soprannome che parecchio tempo fa gli abitanti di Montegrosso usavano per indicare i componenti della famiglia di Graziano; si dice che uno dei suoi avi lasciasse ogni giorno sulla porta un paio di scarponi bucati e che tutti gli consigliassero di farseli aggiustare, ma lui rispondeva sempre “a ghe metterò in tacun”. a Ca' di Tacui

Tra antiche storie andate e un pizzico di leggenda,  Graziano che da sempre è impegnato nella conservazione delle tradizioni di Montegrosso e del suo territorio, è un esempio per altri giovani come lui da seguire.  La fisarmonica e il canto sono sempre state le sue passioni, ma ora anche la cucina e quelle ricette dei vecchi del paese da mantenere vive nel suo ristorante fatto in casa.

Lui, con quello spirito avventuriero e amore per la sua terra, ha iniziato ad allietare i palati di amici, quindi di perfetti sconosciuti che sono arrivati fino a Montegrosso. E durante l’Università Graziano ha deciso comunque di restare a Montegrosso perché crede fortemente nella rinascita dell’entroterra e ritiene sia fondamentale valorizzarne le tradizioni e la cultura gastronomica.