Zuffe e proteste, i migranti nel Golfo Dianese cominciano a dare problemi

2 maggio 2017 | 15:46
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Zuffe e proteste, i migranti nel Golfo Dianese cominciano a dare problemi

Il sindaco Urso: “La cooperativa è sparita e io attendo indicazioni su come farli lavorare”

San Bartolomeo. Solo venerdì scorso era stato il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori a sollevare il problema dei migranti nel Golfo Dianese ovvero a far emergere situazioni di sicurezza al limite. “Tre immigrati hanno dato vita ad un acceso diverbio a Gorleri. Sono spuntati i coltelli e la gente si è rintanata in casa. Uno di loro è stato visto volare in una fascia. Nessuno ha chiamato le forze dell’ordine”.

Qualche chilometro più in là e più precisamente a San Bartolomeo al mare è accaduto un altro episodio spiacevole. Il gruppo di migranti, da un mese arrivato in paese, era all’interno del campetto dell’oratorio di proprietà della parrocchia. Il risultato è stato che i ragazzini di 11 e 12 anni hanno dovuto vedersela con persone molto più adulte che hanno fatto capire loro che dovevano allontanarsi dal campo da gioco. “E’ successo a Pasquetta – racconta la mamma di uno dei ragazzi -Mio figlio e i suoi amici che frequentano sono stati cacciati e non hanno potuto giocare a pallone, neanche dividendo tra tutti il campetto. Non contenti hanno bivaccato con tanto di tende dalle 9 di mattina alla 8 di sera”.

Ma la situazione si è ripetuta anche qualche giorno fa: “Speravo si trattasse di un episodio isolato – aggiunge la donna – e invece si sono accampati dando vita ad un concerto di tamburi. Un baccano andato avanti per ora che ha infastidito la quiete del quartiere”.

Anche il sindaco Valerio Urso è stato informato della vicenda. “Purtroppo e lo dico apertamente non è così che si fa integrazione e non fatemi passare per intollerante. Qui i problemi da risolvere sono evidenti. Dal 6 marzo scorso i migranti hanno occupato un alloggio in via dei Gunbi. Ho incontrato il responsabile della cooperativa una volta sola. Poi più nulla. Nessuno mi ha dato indicazioni su come gestire questo gruppo e di lavori da fare, lo assicuro, ce ne sarebbero parecchi. Non basta far sedere i migranti in prima fila alla messa della domenica per integrarli, occorre che un sindaco abbia gli strumenti per poterli fare lavorare. In due mesi di lamentele ne ho già ricevute abbastanza: nessuno li vuole qui come nel resto del Golfo. Ed è arrivato il momento di intervenire con forza”.

A distanza risponde il vescovo Guglielmo Borghetti: “Se le cose sono andate come racconta la signora allora che il parroco educhi i grandi se li fa giocare nel campetto”.